AGGIORNAMENTO del 28 agosto: Il governo del Portogallo ha indicato Maria Luís Albuquerque (Ppe), ex ministro delle Finanze, quale commissaria europea. La Danimarca ha oggi comunicato di aver scelto Dan Jørgensen (Pse), ministro per il Clima.
Bruxelles – Restano solo Italia, Danimarca, Portogallo, Belgio e Bulgaria (ma questi ultimi Paesi non hanno un governo in carica). Gli altri 22 governi dell’Unione europea hanno già indicato alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen (che rappresenta la Germania), i loro candidati a comporre il collegio dei commissari per il quinquennio 2024-2029. I governi hanno tempo fino alla fine di agosto per presentare un candidato.
Il nome su cui convergono più previsioni è quello del ministro Raffaele Fitto, ma nulla di ufficiale è ancora stato annunciato, mentre probabilmente Giorgia Meloni è impegnata in un negoziato con von der Leyen per la definizione del portafoglio che potrebbe essere assegnato all’Italia. Il voto di astensione della premier italiana alla conferma della presidente tedesca non ha certo aiutato a facilitare i rapporti, già non più sereni come fino a qualche mese fa, prima della campagna elettorale per le europee, e la questione potrebbe essere molto complicata.
Giovedì 22 sono arrivate le candidature di Romania, che ha scelto Victor Negrescu, appena eletto vicepresidente del Parlamento europeo come candidato dei socialdemocratici, e Lussemburgo, con Christophe Hansen, anch’egli deputato europeo, ma del Ppe.
Tra i designati “debuttanti” nel ruolo ci sono poi l’austriaco Magnus Brunner, attualmente ministro delle Finanze; l’irlandese Michael McGrath, anche lui ministro delle Finanze; il cipriota Costas Kadis, ex ministro; la spagnola Teresa Ribera, al momento ministro della Transizione ecologica; l’estone Kaja Kallas, ex primo ministro e nominata dal Consiglio europeo come Alto rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri; la finlandese Henna Virkkunen, attualmente europarlamentare (Ppe); il greco Apostolos Tzitzikostas, ex presidente del Comitato europeo delle Regioni; il lituano Andrius Kubilius, eurodeputato (Ppe); il maltese Glenn Micallef, capo segreteria del premier Robert Abela; il polacco Piotr Serafin, ambasciatore presso l’Ue; lo sloveno Tomaž Vesel, ex presidente della Corte dei Conti slovena; la svedese Jessika Roswall, attualmente ministro degli Affari europei; il ceco Jozef Síkela, ministro dell’Industria e del Commercio.
Sei commissari europei (una donna e cinque uomini) sono stati poi confermati dai loro governi per un nuovo mandato. La croata Dubravka Šuica, attualmente responsabile per la Democrazia e la Demografia; il francese Thierry Breton, responsabile per il Mercato interno e i Servizi; l’ungherese Olivér Várhelyi, responsabile per l’Allargamento e la Politica di vicinato; il lettone Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo, responsabile dell’Economia e del commercio; l’olandese Wopke Hoekstra, responsabile dell’Azione per il clima; lo slovacco Maroš Šefčovič, vicepresidente esecutivo, responsabile del “Patto verde europeo”.
Sarà molto difficile rispettare un equilibrio di genere nella nuova Commissione, poiché dei 22 commissari già indicati ben 16 sono uomini. Gli Stati non hanno ascoltato l’invito di von der Leyen a presentare coppie di candidati, di sesso diverso.
Una volta presentato il Collegio, ogni commissario designato sarà sottoposto a partire da fine settembre a un’audizione da parte della commissione parlamentare competente, che può anche respingerne la nomina.