Bruxelles – Otto procedure d’infrazione in un colpo solo, di cui sei tutte nuove. Finita la tregua elettorale, la Commissione europea va giù pesante contro l’Italia e il suo governo. Il pacchetto di luglio richiama l’esecutivo tricolore all’ordine su diritto dei lavoratori, trasporto aereo, ambiente, banche. Che si tratti di incorretta, incompleta o mancata trasposizione delle normative europee alla fine cambia poco. Bruxelles non sembra mostrare indulgenza, al contrario apre cinque nuovi fascicoli e ne fa avanzare due già aperti. Per uno di questi due scatta il deferimento alla Corte, il che vuol dire rischio multe più concreto e vicino.
L’esecutivo trascina l’Italia in Aula per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri dell’Ue in relazione alle prestazioni familiari loro concesse, che “costituisce una discriminazione e viola il diritto dell’Ue in materia di coordinamento della sicurezza sociale e di libera circolazione dei lavoratori“, ricordano a Bruxelles. Al governo Meloni è stato concesso oltre un anno per mettersi in regola. La lettera di costituzione in mora è stata inviata a febbraio 2023, il parere motivato a novembre 2023. Poiché “la risposta dell’Italia non ha tenuto sufficientemente conto dei rilievi della Commissione”, adesso scatta il procedimento per vie legali.
Avanza la procedura per il mancato rispetto della direttiva sui gestori di crediti e sugli acquirenti di crediti, che in base alla normativa devono essere messi in condizione di operare su vasta scala dell’Unione europea, salvaguardando fermamente i diritti dei mutuatari. Il recepimento continua a essere incompleto, e Bruxelles procede oltre con la messa in mora. Se entro due mesi non si offriranno risposte soddisfacenti, anche in questo caso l’Italia potrebbe ritrovarsi di fronte alla Corte.
Capitolo procedure nuove. Due riguardano la raccolta, la gestione e lo smaltimento di rifiuti. Un tema strutturalmente problematico per un Paese che ha pagato centinaia di migliaia di euro in multe comminate dall’Ue sempre per lo stesso problema. A quelle vecchie potrebbero aggiungersene di nuove, visti i deferimenti alla Corte per l’incapacità tutta italiana di gestire le acque di scarico. Oggi (25 luglio) si aggiunge la nuova procedura per la mancata trasposizione della direttiva sul riciclo dei rifiuti urbani e l’invio della lettera di costituzione in mora per il mancato recepimento della direttiva volta a ridurre la produzione di rifiuti. In entrambi i casi non si sta facendo molto. Per la stessa ragione aperta una procedura in materia di regole per un sistema di prestazioni e tariffazione per i servizi di navigazione aerea, sistema sanzionatorio per chi non rispetta le regole dei Cielo unico europeo, risoluzione delle crisi bancarie, e riconoscimento e concessione dei diritti d’autore. Quanto a quest’ultimo caso, “la legge italiana sul diritto d’autore e sui diritti connessi viola la libera prestazione dei servizi” come definita nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea letto in combinato disposto con la Direttiva sulla gestione collettiva dei diritti.