Bruxelles – Il gigante spagnolo del food delivery, Glovo, sorvegliato speciale a Bruxelles. La Commissione europea ha avviato formalmente un’indagine per valutare se la piattaforma, acquisita nel 2022 dai tedeschi di Delivery Hero, abbia violato le norme Ue sulla concorrenza, costituendo una sorta di cartello nel settore delle consegne online di prodotti alimentari.
Delivery Hero e Glovo sono due delle maggiori società di consegna di generi alimentari in Europa. La prima è attualmente presente in oltre 70 Paesi del mondo e collabora con più di 500 mila ristoranti. La seconda, che nel 2023 ha fatturato più di 150 milioni di euro, è presente in più di 1.300 città in 25 Paesi del mondo. Delivery Hero deteneva una quota di minoranza di Glovo già dal 2018, ma nel luglio 2022 ne ha acquisito il controllo esclusivo.
Già nel giugno 2022, e una seconda volta nel novembre 2023, la Commissione europea aveva effettuato ispezioni senza preavviso presso le sedi di Delivery Hero e Glovo. A Bruxelles sospettano che, prima dell’acquisizione, le due società possano essersi spartite a tavolino i mercati geografici e condiviso informazioni sensibili dal punto di vista commerciale. Attraverso la compartecipazione, seppur con una quota di minoranza, di Delivery Hero In Glovo già dal 2018, le due si sarebbero scambiate strategie commerciali, prezzi, capacità, costi, caratteristiche dei prodotti. La Commissione teme inoltre che le società possano aver concordato di non sottrarsi reciprocamente i dipendenti.
“Se confermato, tale comportamento potrebbe costituire una violazione delle regole di concorrenza dell’Ue, con potenziali effetti negativi sui prezzi e sulla scelta per i consumatori e sulle opportunità per i lavoratori”, ha avvertito Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione europea. L’indagine si iscrive in un più generale sforzo dell’esecutivo Ue di regolamentare un mercato “giovane e dinamico” come quello delle consegne online. A marzo di quest’anno, dopo i boicottaggi ripetuti da parte di diversi Paesi Ue, è stata adottata un direttiva per proteggere i quasi 30 milioni di rider e lavoratori delle piattaforme digitali in Ue.