Bruxelles – A pochi mesi dalla maxi-multa da 1,8 miliardi comminata ad Apple per il caso Spotify, la Commissione europea e il gigante tech con sede a Cupertino fanno la pace su un altro dossier, quello relativo ad Apple Pay e al presunto abuso di posizione dominante nei confronti di tutte le altre applicazioni di portafogli mobili.
Bruxelles ha accettato gli impegni proposti da Apple per garantire un effettivo regime di concorrenza. Se il colosso americano li metterà in atto entro il 25 luglio, si potrà chiudere uno dei capitoli del complicato rapporto tra la Commissione europea e l’azienda di Steve Jobs. Un capitolo cominciato nel 2022, quando la commissaria Ue per la Concorrenza, Margrethe Vestager, sollevò dubbi sulla condotta di Apple e in un secondo momento constatò che l’azienda stava abusando della sua posizione dominante limitando l’accesso alla tecnologia necessaria per effettuare pagamenti con gli iPhone.
Il nodo di fondo è ben noto, e cioè che “Apple ha costruito un ecosistema chiuso attorno ai suoi dispositivi e ai suoi sistemi operativi”. E dunque – aveva rilevato la Commissione europea – si è rifiutata di dare accesso alla tecnologia NFC dell’iPhone (essenziale per sviluppare mobile wallets) agli sviluppatori di app concorrenti. Al contrario, ne ha riservato l’uso esclusivo ad Apple Pay. Ma la tecnologia NFC non è stata sviluppata da Apple, è una tecnologia standardizzata e disponibile gratuitamente.
Oltre a impedire a qualsiasi altro provider di raggiungere gli utenti iPhone, l’ostruzionismo di Apple “potrebbe aver avuto un impatto negativo sull’innovazione”, ha rilevato Vestager. Una policy “dannosa per i consumatori e illegale secondo le regole della concorrenza Ue”, aveva sancito la Commissione Ue.
Per rispondere alle preoccupazioni di Bruxelles, Apple ha proposto alla Commissione di assumersi una serie iniziale di impegni, che però è stata rimandata al mittente dopo i feedback ricevuti da banche, sviluppatori di app e associazioni finanziarie da tutta l’Ue. Apple ha alzato l’asticella e ha offerto rimedi migliori, che la Commissione europea ha accettato e reso vincolanti.
In primo luogo, Apple si impegna a dare accesso alla funzionalità NFC alle altre app di portafogli mobili. Un accesso gratuito. Non solo, Cupertino consentirà l’accesso ad altre importanti funzionalità disponibili sugli iPhone, come il doppio clic sul pulsante laterale del proprio iPhone per avviare l’applicazione di pagamento preferita. Anche i portafogli concorrenti potranno utilizzare Face ID, Touch ID e passcode per verificare l’identità degli utenti. Infine, Apple permetterà agli utenti la scelta dell’opzione standard del portafoglio mobile.
Gli impegni presi dal gigante high-tech “pongono fine alla nostra indagine su Apple Pay”, ha annunciato Vestager. Ma restano aperte altre controversie relative alla conformità alla nuova legge europea sul mercato digitale (Dma), prima fra tutte quella sull’utilizzo da parte di Apple delle cosiddette disposizioni anti-steering, che vietano agli sviluppatori di app terze di informare gli utenti iOS all’interno delle loro applicazioni sui prezzi delle offerte di abbonamento disponibili su Internet, così come delle differenze di prezzo tra gli abbonamenti in-app.
In questo modo, Apple rende quasi impossibile agli utenti iOS di conoscere o sottoscrivere abbonamenti ad app di streaming musicale disponibile al di fuori dell’App Store, o impone loro indirettamente costi più elevati. E per questo è stata colpita dalla multa a nove zeri della Commissione europea, accompagnata dall’ordine di rimuovere le disposizioni anti-steering e di “astenersi dal ripetere l’infrazione o dall’adottare in futuro pratiche con oggetto o effetto equivalente”. Ma per ora, a Cupertino non si è mosso nulla. “Quello che posso dire finora è che non abbiamo visto un cambiamento di comportamento da parte di Apple. Lo avrei sperato”, ha confermato Vestager in conferenza stampa.