Bruxelles – Da oggi i Paesi Bassi hanno un nuovo governo, mai come prima d’ora così sbilanciato a destra. Il neo-primo ministro, Dick Schoof, e la sua squadra di 15 ministri ha giurato questa mattina (2 luglio) al Palazzo Huis ten Bosch davanti al re Willem-Alexander, sancendo l’inizio di un esperimento di governo tra liberali, popolari ed estrema destra a L’Aia. “Per un’Olanda sicura e giusta, con la sicurezza sociale per tutti“, ha scritto il nuovo premier in un post su X: “Sono favorevole a mantenere il controllo sulla migrazione, a mantenere il dialogo, a fare delle scelte e a essere chiari al riguardo”.
Dopo l’accordo tra le quattro forze politche che hanno dato vita alla nuova coalizione di governo, il 28 maggio è arrivato anche il nome del primo ministro, l’allora segretario generale del ministero della Giustizia e della sicurezza, che ha incontrato i leader dei liberali del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (Vvd), del centro-destra Nuovo Contratto Sociale (Nsc) e del Movimento Civico-Contadino (Bbb) e dell’estrema destra di Partito per la Libertà (Pvv). A 223 giorni dalle elezioni legislative del 22 novembre 2023, si è ufficialmente insediato il successore di Mark Rutte che, dopo quasi 14 anni da primo ministro dei Paesi Bassi, è pronto ad assumere la carica di segretario generale della Nato a ottobre. “Sono impaziente di lavorare con lei in una partnership costruttiva, per il bene dei Paesi Bassi e dell’Europa”, si è congratulata la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, parole riecheggiate dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.
Cos’è successo alle ultime elezioni nei Paesi Bassi
Secondo quanto emerso dai risultati delle elezioni del 22 novembre 2023, il partito di estrema destra Pvv ha registrato la prova elettorale più convincente della sua storia, diventando la prima forza in Parlamento e rivendicando la guida dei Paesi Bassi: con il 23,5 per cento delle preferenze ha staccato di 8 punti percentuali la coalizione tra il Partito del Lavoro e la Sinistra Verde GroenLinks, guidata dall’ex-responsabile per il Green Deal Europeo nella Commissione Ue, Frans Timmermans. Nonostante la crescita dei voti (+4,7 per cento) rispetto alle ultime elezioni del 2021 – quando le due forze correvano divise – la coalizione rosso-verde si è fermata al secondo posto con 25 seggi, dietro ai 37 del Pvv.
Terzo posto per il centro-destra del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (che a dispetto del nome non fa parte della famiglia del Partito Popolare Europeo, ma dei liberali di Renew Europe), con un crollo di 6,7 punti percentuali e 10 seggi in meno alla Tweede Kamer (da 34 a 24). Stessa sorte per i liberali di Democraten 66 (da 24 a 9 seggi) e per i cristiano-democratici di Appello Cristiano Democratico (da 15 a 5). Exploit per la nuova formazione di centro-destra Nuovo Contratto Sociale, che si è posizionata al quarto posto con il 12,8 per cento e 20 seggi. Da segnalare anche l’avanzata del Movimento Civico-Contadino – partito populista che sostiene gli interessi degli agricoltori – con 7 seggi (+6 dalla scorsa legislatura).