Bruxelles – Con la conclusione del Consiglio europeo di ieri (27 giugno) è terminato anche il semestre di presidenza belga. La conferenza stampa finale del Consiglio europeo, che ha presentato le tre nuove nomine ai vertici dell’Unione europea (Ursula von der Leyen alla Commissione Europea, António Costa al Consiglio Europeo e Kaja Kallas alta rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza) è stata anche l’occasione per il presidente di turno belga Alexander De Croo di tirare le somme dei suoi sei mesi di presidenza, prima di lasciare l’incarico a Viktor Orban e l’Ungheria.
È stato un semestre di lavoro intenso che ha permesso di portare avanti molti file legislativi e di concluderne ben 69. De Croo ha ricordato il cammino compiuto durante il suo mandato sottolineando i risultati importanti ottenuti come l’avvio dei negoziati di adesione per Ucraina e Moldova e l’utilizzo degli asset russi congelati (a causa delle sanzioni contro la guerra d’aggressione di Mosca) per finanziare Kiev. La presidenza belga, rivendica il primo ministro, è stata in grado di avanzare anche su tematiche complicate e controverse ma importanti per l’Unione europea come l’implementazione del Green deal e la questione migratoria.
De Croo ha ricordato la complessità del momento in cui è arrivata la presidenza belga con una guerra alle porte dell’Unione e il conflitto in Medioriente. Al riguardo il primo ministro ha valutato positivamente le sanzioni che l’Ue ha imposto contro Hamas e la Jihad islamica palestinese ma allo stesso tempo anche contro il colonialismo israeliano nel West Bank. Per quanto concerne il mercato interno invece De Croo ha posto l’attenzione sui progressi compiuti verso la ricerca della competitività delle aziende europee. In quest’ottica ha avuto grande rilevo la presentazione del rapporto di Enrico Letta, avvenuta proprio sotto la presidenza del Belgio.
Il primo ministro belga ha poi voluto fare i migliori auguri per il lavoro da fare a Viktor Orban che da lunedì (1 luglio) assumerà ufficialmente la presidenza. De Croo si è detto fiducioso che anche durante il semestre ungherese l’Ue possa continuare a sostenere l’Ucraina e proseguire sulla strada della doppia transizione verde e digitale. Il primo ministro belga ha poi cercato di tranquillizzare gli animi sul fatto che la presidenza del Consiglio dell’Ue tocchi all’euroscettico Orban dichiarando: “avere questo incarico non significa che sei il boss dell’Ue, hai invece il dovere di guidare il lavoro”. De Croo ha anche lasciato un consiglio in eredità al collega ungherese: “L’Unione europea è un posto dove bisogna fare compromessi, lo raccomando a Orban”.
Con il Consiglio europeo si conclude la tredicesima presidenza belga dell’Ue. “Per me è stato un enorme privilegio e un grande onore essere primo ministro durante la presidenza belga”, ha dichiarato commosso De Croo, aggiungendo: “L’Unione europea è il miglior posto dove si possa vivere ma solo lavorando assieme possiamo mantenere e migliorare la nostra prosperità”.