Bruxelles – Il futuro dell’Unione europea dipenderà da come questa saprà affrontare le sfide del presente e il completamento del mercato unico. È questo il messaggio lanciato oggi (26 giugno) da Enrico Letta, ex primo ministro italiano e attuale presidente dell’istituto Jacques Delors, che ha presentato il suo rapporto sul mercato unico ad un evento organizzato dal comitato in Ue della regione Emilia Romagna. Cruciale nella visione di Letta la nascita di mercato finanziario unico che sappia attrarre e non disperdere le risorse e l’implemento delle politiche di coesione dell’Unione europea.
Enrico Letta ha già presentato il suo report all’Unione europea ma l’occasione odierna è servita a esplicitare meglio come questo lavoro possa essere uno strumento da cui prendere spunto per costruire il futuro dell’Ue. La presenza tra la platea di tante entità territoriali (oltre alla stessa Emilia Romagna), di istituti di ricerca e delle piccole medie imprese ha fatto sì che il discorso di Letta si concentrasse sulla necessità di sviluppare un nuovo mercato finanziario competitivo.
Letta ha ricordato quando prima di iniziare la stesura del proprio lavoro ha incontrato Jacques Delors, il quale l’ha esortato a: “Ripartire dall’idea di mercato unico del 1985 e implementarla per il XXI secolo”. L’ex premier italiano ha portato all’attenzione come la libertà di movimento nell’Ue è stata unidirezionale (da sud verso nord e da est verso ovest) e questo ha portato agli squilibri che conosciamo oggi con zone dove il costo della vita è impazzito e altre spopolate. Per risolvere questo squilibrio bisogna potenziare le politiche di coesione e fare in modo che tutte le zone risultino attrattive allo stesso modo. Proprio per questo motivo il momento è cruciale come enfatizza Letta: “Non possiamo fare gli stessi errori fatti fin ora considerando marginalmente il problema”. La sfida, per il presidente dell’istituto Jacques Delors, deve anche essere quella di riuscire a “De-Bruxellizare l’Ue per non evitare di cedere il fianco ai populisti”, aggiungendo, “se l’Ue riuscirà ad essere meno verticale e burocratica nelle sue decisioni, e più vicina alle piccole entità territoriali, allora il futuro dell’Unione sarà prospero”.
Grande attenzione poi è stata dedicata anche al tema della doppia transizione: verde e digitale. Enrico Letta ha notato che all’interno dell’Europa esistono due visioni diametralmente opposte: “In alcuni Paesi come Francia, Italia, Spagna e Grecia sia destra che sinistra credono nella necessità di uno strumento comunitario per facilitare le transizioni, mentre in altri Stati come Paesi Bassi, Germania e quelli scandinavi è bipartisan l’opposizione a questa idea”. Due Europe diverse con due approcci diversi quindi, ma è necessario trovare un accordo e un compromesso per fermare il declino. Proprio al riguardo Letta si spinge oltre ammonendo che “se non si troverà una soluzione i trattori saranno solo i primi di una lunga serie di lavoratori che protesteranno contro le decisioni dell’Ue”.