Bruxelles – Un tentativo di riposta unitaria dopo giorni sulle montagne russe, tra sorpassi, controsorpassi falliti, nuovi membri (pochi) e fuoriuscite (consistenti). Il gruppo di Renew Europe al Parlamento Europeo ha eletto oggi (25 giugno) la sua presidenza, confermando la leader uscente, Valérie Hayer. “Guideremo l’opposizione alla piaga del populismo politico ed economico che sta infettando la politica europea”, ha dichiarato l’eurodeputata francese nel suo primo discorso da capa rieletta del gruppo dei liberali europei: “Renew Europe è determinata a essere un’avanguardia dei valori pro-europei al centro del Parlamento Ue”.
Il gruppo di Renew Europe, sceso da 100 a 80 membri dopo le elezioni europee del 6-9 giugno, si è visto sorpassare al terzo posto – dietro al Partito Popolare Europeo (189) e all’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (136) – dalla destra dei Conservatori e Riformisti Europei (83) all’inizio della scorsa settimana. Con l’ingresso di un nuovo membro belga di Les Engagés sembrava iniziato il controsorpasso, ma è arrivata subito la doccia gelida dell’addio dei 7 membri cechi del partito populista di orientamento liberal-conservatore Ano 2011 (Azione dei Cittadini Insoddisfatti) dell’ex-premier Andrej Babiš, che ha fatto così crollare il numero dei membri del gruppo Renew Europe a 74. Questo prima di veder tramontate anche le speranze di un ritorno a quota 80 – per provare l’ormai difficilissima rimonta sulla destra conservatrice – arrivato ieri (24 giugno) con la decisione dei 5 eurodeputati di Volt di riconfermare l’alleanza con il gruppo dei Verdi/Ale e non passare a quello dei liberali europei, soprattutto a causa della mancanza di un’azione forte contro che gli olandesi di Vvd (Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia), che ha dato il semaforo verde a un governo con l’estrema destra del Partito per la Libertà.
Nel corso della riunione costitutiva del gruppo, i 74 eurodeputati di Renew Europe hanno provato a serrare i ranghi e mettere in chiaro le priorità per la negoziazione di un programma pro-europeo “ambizioso e radicale” per la prossima legislatura del Parlamento e della Commissione Europea entranti, anche attraverso l’adozione di una Carta incentrata su difesa, sicurezza, competitività, Stato di diritto, diritti individuali e sovranità europea. “Siamo pieni di ambizioni e di idee su come costruire un’Europa più forte che migliori la vita di tutti i cittadini”, ha confermato Hayer, mentre si attende l’elezione domani mattina (26 giugno) degli otto vicepresidenti. Congratulazioni sono arrivate anche dal Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa (Alde), una delle anime del progetto di Renew Europe più irrequiete sulla conferma di Hayer.
Proprio la fazione politica a trazione tedesca aveva inizialmente provato a indicare un candidato alternativo ad Hayer, per soffiare la presidenza del gruppo parlamentare a Renaissance, il partito del presidente francese, Emmanuel Macron (che ha subito una netta sconfitta alle elezioni europee). Al vertice di Vilnius dello scorso fine settimana era stato designato il portoghese João Cotrim de Figueiredo (Iniziativa Liberale), ma la maggior parte dei membri dello stesso partito – in particolari gli olandesi, i tedeschi e gli slovacchi – si sono mostrati riluttanti nel dare uno scossone politico a un gruppo già in estrema difficoltà dopo essere crollato al quarto posto al Parlamento Ue. È così che ieri sera, alla vigilia delle riunione costitutiva di Renew Europe, lo stesso Cotrim de Figueiredo ha fatto un passo indietro ed è rimasta solo la leader uscente candidata a succedere a se stessa nel corso della decima legislatura.