Bruxelles – Alta tensione tra i capigruppo dei Conservatori e Riformisti europei, Nicola Procaccini, e dei Socialisti e democratici, Iratxe García Pérez. L’eurodeputato di Fratelli d’Italia ha annunciato di aver depositato una querela alla Procura di Roma per calunnia aggravata contro la collega socialista spagnola, che l’aveva accusato di esibirsi in un saluto fascista nel reportage di Fanpage sul movimento Gioventù Nazionale del partito di Giorgia Meloni.
Nel documentario, si vede Procaccini partecipare ad una serata nel circolo di Gioventù Nazionale ‘Casa Italia’, a Roma. Arrivando, l’eurodeputato saluta diversi militanti stringendogli l’avambraccio. Non un ‘saluto fascista’ – il gesto di portare il braccio destro teso in avanti – di cui è stato accusato da García Pérez, ma un ‘saluto gladiatorio’, tipico del cameratismo di estrema destra. “Siamo scioccati dal documentario realizzato dalla piattaforma online Fanpage che racconta lo stretto legame tra il partito della Meloni e le nostalgie fasciste. Tra i tanti video scandalosi, c’è un’immagine che mostra chiaramente il co-presidente dell’Ecr Procaccini mentre fa il cosiddetto ‘saluto fascista'”, aveva scritto sul suo account X la leader socialista.
“Si tratta di una calunnia brutale, violenta. Non esiste alcuna immagine di me che faccio il saluto fascista perché non ho mai fatto il saluto fascista in tutta la mia vita, neanche per scherzo“, ha dichiarato oggi (20 giugno) Procaccini alle agenzie a margine della Conferenza dei presidenti, l’organo del Parlamento europeo che riunisce i capigruppo e il presidente dell’Aula. Già la scorsa settimana, il capogruppo di Ecr aveva annunciato l’intenzione di chiedere alla Conferenza dei Presidenti di “stigmatizzare formalmente questo modo inaccettabile di fare politica”.
Il fedelissimo meloniano ha dunque querelato Perez per calunnia aggravata “dal fatto di averlo fatto pubblicamente su un social media pubblico”. E ha sfidato l’eurodeputata del Psoe a “mostrare l’immagine di me che faccio il saluto fascista”. In tal caso – o nell’eventualità di scuse pubbliche dalla collega – Procaccini si è detto “disponibile a ritirare la querela”. Coinvolto personalmente nel reportage di Fanpage, Procaccini ha “condannato con fermezza” i “tre, quattro ragazzi molto giovani” che fanno il saluto fascista.
Sulla vicenda è intervenuto anche il portavoce capo della Commissione europea, Eric Mamer, che ad una domanda specifica della stampa sul reportage aveva commentato: “Il punto di vista della Commissione europea sulla simbologia del fascismo è molto chiaro: non crediamo che sia appropriata, la condanniamo, pensiamo che sia moralmente sbagliata”. Fino ad oggi, nessun commento o presa di distanza è invece arrivata dalla leader di Fratelli d’Italia, la premier Giorgia Meloni. A cui le opposizioni – Pd e M5S – hanno chiesto di prendere posizione, presentando un’interrogazione al Senato.
Secondo quanto riferito dall’Ansa, è già arrivata la risposta di García Pérez, non proprio conciliante: “Le minacce non ci faranno tacere. L’estrema destra vuole mettere a tacere gli oppositori politici o giornali o chiunque li critichi minacciando cause giudiziarie semplicemente per aver commentato le immagini di un inchiesta”, ha commentato la capogruppo socialista, rilanciando poi: “Quello che mi preoccupa davvero è che invece di esprimere la sua condanna per qualsiasi uso o riproduzione di segni fascisti, (Procaccini, ndr) concentri tutte le sue energie nel minacciarmi per un tweet”.