Bruxelles – Un segnale d’allarme per la situazione del nostro pianeta rispetto al cambiamento climatico. È quanto emerge dalla nona edizione del rapporto sullo sviluppo sostenibile pubblicato oggi (17 giugno) dalla Rete delle soluzioni per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sdsn). Nessuno dei 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile (Oss) è sulla buona strada per essere raggiunto entro il 2030. Secondo il report, continuando su questa strada solo il 16 per cento degli obbiettivi raggiungerà gli standard prefissati entro la scadenza.
Non tutto il mondo procede alla stessa velocità verso gli obbiettivi di sviluppo sostenibile. I Paesi più virtuosi sono quelli del nord Europa con Finlandia, Svezia e Danimarca nelle prime tre posizioni, l’Italia in questa classifica è al 23esimo posto. Il report nota un trend positivo di miglioramento per i Paesi Brics: ovvero Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Nello specifico però si sta allargando la differenza tra gli Stati più sviluppati e quelli più poveri. L’Asia orientale e meridionale emerge come la regione che ha fatto i maggiori progressi in termini di Oss dal 2015 ad oggi. Per quanto riguarda gli obiettivi invece nel rapporto vengono segnalati come particolarmente in ritardo quelli riguardanti la creazione di città sostenibili e la lotta alla fame, mentre più avanti sono gli Oss legati alla gestione sostenibile dell’azoto e al tasso d’obesità nella popolazione.
Alla stesura del rapporto hanno collaborato oltre 100 tra scienziati e esperti mondiali che, tra le altre cose, hanno indicato le priorità per riformare le Nazioni Unite così da fronte alle grandi sfide del XXI secolo. Per facilitare il raggiungimento di politiche di sviluppo sostenibile, il report presenta le cinque strategie che consentono di affrontare le carenze di finanziamento. Un’azione proposta è la creazione di nuove istituzioni mondiali che possano attuare una politica di tassazione a livello mondiale. Jeffrey Sachs, Presidente dell’Sdsn e autore principale del rapporto, sottolinea che “in vista del Vertice del futuro delle Nazioni Unite, la comunità internazionale deve fare il punto sui risultati fondamentali e sui limiti del sistema dell’Onu, e lavorare per il miglioramento del multilateralismo nei decenni a venire”.
La rete delle Soluzioni per lo Sviluppo Sostenibile opera dal 2012 sotto la guida del Segretario Generale delle Nazioni unite. L’obbiettivo è quello di accelerare l’apprendimento congiunto e promuovere approcci che affrontino le sfide economiche, sociali e ambientali che il mondo si trova ad affrontare. Sdsn si occupa anche di vigilare i progressi e consigliare strategie per il rispetto dell’accordo di Parigi sul clima.