Bruxelles – La svolta a destra dell’Unione europea non si è concretizzata, ma in Italia Fratelli d’Italia (FdI) si conferma primo partito con più del 28 per cento dei consensi. Seconda piazza per il Partito democratico che, alle prime elezioni della segreteria di Elly Schlein, ottiene il 24 per cento. Male sia la Lega, superata anche da Forza Italia, sia il Movimento 5 Stelle, rispettivamente al 9 e 10 per cento. Alleanza Verdi e Sinistra riesce a superare la soglia di sbarramento con più del 6 per cento, mentre sia Azione sia Stati Uniti d’Europa restano fuori dall’Eurocamera. Preoccupante l’astensione, solo il 49,7 per cento degli aventi diritto si è recato alle urne: è il dato più basso nella storia della Repubblica.
Una conferma per la premier, Giorgia Meloni, che vede il suo partito primo in Italia, aumentando anche i consensi ottenuti alle politiche del 2022, e primo come numero di eurodeputati all’interno dell’eurogruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr). Sono ben 24 gli esponenti che Fratelli d’Italia riesce a portare all’Assemblea di Strasburgo. FdI performa bene su tutto il territorio nazionale: è la lista più votata in quattro delle cinque circoscrizioni, solo al Sud arriva dietro al Pd per poco meno di un punto percentuale. Tuttavia, nonostante il risultato positivo, Fratelli d’Italia ha ottenuto la percentuale più bassa tra i partiti vincitori delle elezioni europee in Italia dal 1999.
Bene il Partito Democratico che si conferma seconda forza in Italia, in crescita sia rispetto alle elezioni europee del 2019 – quando prese il 18 per cento – sia alle ultime politiche. Con 22 candidati eletti la delegazione del Pd, sarà la più numerosa all’interno dell’eurogruppo dei Socialisti e democratici (S&D). Nella nottata Schlein, circondata dai membri della segreteria, ha commentato il risultato definendolo “straordinario” e rivendicando il fatto di essere la forza politica cresciuta maggiormente dalle elezioni per il Parlamento del 2022. Il Pd riesce a confermarsi come prima forza in Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Campagna, Basilicata e Puglia.
Delude il Movimento 5 Stelle che, pur essendo la terza forza nel Paese ottiene solamente poco più del 10 per cento, finendo ben staccato da Pd e FdI. Il partito fondato da Beppe Grillo non otteneva un risultato così basso da quando si è affacciato alla politica nazionale nel 2013. Un’elezione che lascia l’amaro in bocca al leader Giuseppe Conte che annuncia: “Il voto ci impone una riflessione interna”. L’unica nota positiva per i 5 Stelle è il voto giovanile: tra gli under 30 i sono stati il secondo partito più votato dopo il Pd.
Alle prime elezioni dopo la scomparsa del leader e fondatore, Silvio Berlusconi, Forza Italia ottiene poco meno del 10 per cento ma vede i suoi consensi crescere. Gli azzurri sono stati capaci, sotto la leadership di Antonio Tajani, di contendere il voto imprenditoriale del nord ma allo stesso tempo di parlare al sud, storico bacino di FI. Non a caso Forza Italia è il partito più votato in Calabria e Sicilia.
La campagna elettorale della Lega, fortemente euroscettica e sempre più critica nei confronti del supporto all’Ucraina, non ha pagato. Il Carroccio, che non è stato votato nemmeno da Umberto Bossi, passa da 29 eurodeputati a 8 tra cui il discusso generale Roberto Vannacci. La Lega fatica anche nelle due circoscrizioni del Nord, da sempre suo terreno di caccia, dove arriva ben dietro agli alleati di governo di Fratelli d’Italia al Pd, ed è tallonata a poca distanza da Forza Italia. Per il segretario, Matteo Salvini, però il risultato non è deludente e rivendica: “Stare al governo ci ha indebolito, ma nonostante questo la Lega non perde voti rispetto alle politiche”.
Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli sì, Carlo Calenda e Matteo Renzi no. Verdi e Sinistra Italiana ottengono un risultato inatteso secondo i sondaggi della vigilia, e con il 6 per cento entrano all’Eurocamera. Al contrario, né Azione – che ottiene il 3,3 per cento – né Stati Uniti d’Europa – con il 3,7 – sono riusciti a superare la soglia di sbarramento fissata al 4 per cento. Nelle liste dell’Alleanza Verdi e Sinistra risulta eletta anche Ilaria Salis, l’attivista finita in carcere a Budapest dopo uno scontro con un gruppo di militanti fascisti. La soddisfazione per il risultato ottenuto emerge nelle parole del leader di Sinistra Italiana Fratoianni, che avvisa: “Questo non è che l’inizio”. Resta da capire dove si siederanno i 6 eletti nel partito di Bonelli e Fratoianni: quanti nel gruppo della Sinistra e quanti nel gruppo dei Verdi/Ale.