Bruxelles – Un fulmine a ciel sereno a Parigi. Il Rassemblement National corre verso il 31,5 per cento dei voti dei cittadini francesi alle elezioni europee, e Reconquête, l’altro partito di estrema destra, potrebbe arrivare al 5,5. Numeri alla mano, seppur ancora di exit poll si parli, Emmanuel Macron annuncia lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale. “Non posso fare come se non fosse successo nulla”, ammette il presidente della Repubblica rivolgendosi alla nazione. La Francia andrà al voto per rinnovare il Parlamento il 30 giugno. E poi ancora il 7 luglio, per il secondo turno.
Un colpo durissimo, una decisione “grave e pesante”. Così come dura è la batosta presa dal leader di Renaissance, che con il 15,2 per cento si vede per ora doppiato da Marine Le Pen. Al terzo posto la coalizione socialista al 14 per cento, seguita da La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon all’8,7 per cento, dai Repubblicani al 7,20, dall’estrema destra di Eric Zemmour al 5,5 e dai verdi al 5,2 per cento. Macron parla di “un atto di fiducia nella capacità del popolo francese di fare la scelta più giusta per se stesso”. Una chiamata alle armi, un appello a tutte le forze d’opposizione a compattarsi per impedire che l’Assemblea Nazionale diventi casa dell’estrema destra.
Una mossa rischiosa, che potrebbe di fatto togliere al presidente della Repubblica il controllo del Parlamento. O dimostrare che il popolo francese è ancora in grado di applicare un cordone sanitario intorno alle forze conservatrici più radicali. Ci sarà bisogno non solo della compattezza del resto dello spettro politico, ma anche di un’affluenza maggiore del 45 per cento registrato oggi alle 17, alla chiusura delle urne. A caldo, pochi minuti dopo l’annuncio di Macron, Le Pen e Jordan Bardella si sono presentati davanti ai propri elettori per festeggiare un “risultato storico, che mostra che quando il popolo vota, il popolo vince”.
Le Pen, che ha passato anni a cercare di normalizzare il suo partito ostracizzato dal resto della politica francese, ha dichiarato che il Rassemblement National (RN) è “pronto ad esercitare il potere se i cittadini ci daranno la fiducia”. Pronti a “difendere gli interessi dei francesi, a mettere fine a quest’immigrazione di massa, a fare del potere d’acquisto dei francesi una priorità, a lanciare la reindustrializzazione della Francia”. La leader francese ha rivolto un messaggio anche a Bruxelles: “Questo è il ritorno delle nazioni, della protezione, dei popoli che vogliono restare tali”. Con questo exploit, l’RN porterebbe nelle fila del gruppo europeo Identità e Democrazia (dove risiede anche la Lega) 30 eurodeputati. Secondo le stime dell’Eurocamera, il gruppo passerebbe da 49 a 60 membri totali.