Bruxelles – Nel 2024 l’economia dell’Unione europea crescerà del 1,2 per cento. E’ quanto emerge dal report primaverile pubblicato oggi (5 giugno) da BusinessEurope, l’associazione delle confederazioni datoriali europee. Rispetto all’ultimo rapporto pubblicato nell’autunno 2023, la previsione conferma la crescita per l’anno in corso, ma con una frenata di 0,4 punti. Per i Paesi dell’Eurozona, le economie dovrebbero crescere dello 0,9 per cento nel 2024 e del 1,4 per cento nel 2025. La pubblicazione del report, alla vigilia delle elezioni europee (6-9 giugno) è anche l’occasione per BusinessEurope di indicare le proprie priorità ai futuri decisori politici.
Confermata quindi l’aspettativa di crescita economica dell’Ue sia per il 2024 che per il 2025, quando l’aumento del Pil dovrebbe registrarsi attorno al 1,8 per cento. A trainare la crescita dovrebbe essere sia l’aumento dei consumi privati sia degli investimenti. Oltre a questo nel 2024 le banche centrali, compresa la Bce, dovrebbero procedere con una politica di taglio dei tassi d’interesse che avrà effetti positivi sul mercato. Un trend in miglioramento anche per le stime sull’inflazione che sono date in calo: 2,9 per cento nel 2024 per poi scendere al 2,3 per cento nel 2025.
Alla vigilia del voto per l’Europarlamento, BusinessEurope ha spronato i futuri decisori politici a intraprendere una strada per migliorare la competitività del mercato europeo. In quest’ottica, il report pubblicato da Enrico Letta e quello atteso per fine giugno di Mario Draghi, dovranno essere la stella polare da seguire. Non solo, l’Ue dovrebbe anche rafforzare, e allo stesso tempo snellire, il proprio processo decisionale. BusinessEurope ha ricordato anche le sfide strutturali che l’industria europea deve affrontare nei confronti dei concorrenti globali, come i costi dell’energia più alti. Tutelare e salvaguardare la produzione europea deve essere un compito per l’Ue così da garantire la sicurezza economica e la prosperità del sistema.
I dati del report primaverile sono stati commentati da Markus J. Beyrer, direttore generale di BusinessEurope, secondo cui nonostante le previsioni positive il futuro è incerto: “La produzione industriale dell’Ue rimane appena al di sopra dei livelli pre-Covid, con l’utilizzo della capacità produttiva al livello più basso dal 2013 (se si esclude il periodo Covid)”. Beyer crede che la prossima Eurolegislatura avrà un ruolo fondamentale nel disegnare il futuro dell’Europa, soprattutto se saprà “mettere la competitività e il mercato unico al centro del prossimo ciclo politico e sviluppare una strategia di crescita europea a lungo termine”.