Bruxelles – Rinforzare la cooperazione tra le aziende italiane e francese per rilanciare il futuro dell’Europa. Si è concluso oggi (4 giugno) a Parigi il vertice tra Confindustria e la sua omologa francese Medef (Mouvement des entreprises de France). A pochi giorni dalle prossime elezioni europee (6-9 giugno) le principali associazioni di categoria italiane e francesi per quanto riguarda le imprese, hanno siglato un accordo comune con lo scopo di coordinare le loro richieste per rafforzare la posizione delle aziende europee, giudicate fondamentali per il futuro dell’Ue.
A firmare la dichiarazione congiunta, frutto del sesto forum economico italo-francese, sono stati Emanuele Orsini, presidente di Confindustria e Patrick Martin, presidente di Medef. Uno dei primi aspetti che si chiede alla nuova eurolegislatura d’affrontare è l’eccessiva regolamentazione, per cui servirebbe un intervento dell’Ue volto a semplificare il quadro normativo. Al riguardo Confindustria e Medef hanno giudicato positivamente le conclusioni di Enrico Letta nel report sul mercato unico europeo e attendono quello di Mario Draghi che dovrebbe essere pubblicato a fine giugno. Il momento complicato con la guerra alle porte dell’Unione europea ha spinto Bruxelles a rivedere le proprie priorità. In quest’ottica le associazioni di categoria delle imprese italiane e francesi, per supportare la produzione militare hanno chiesto la creazione di un “mercato comune per l’industria della sicurezza e della difesa”.
Giudicato fondamentale per la prosperità futura dell’Ue è l’attuazione di uno “shock sugli investimenti” così da rendere maggiormente competitive le aziende europee. Confindustria e Medef, nello specifico, chiedono “un grande Fondo Sovrano Europeo in grado di mobilitare fino a 500 miliardi di investimenti privati”. L’Ue inoltre dovrebbe sostenere le imprese europee preferendo l’acquisto, a parità di prezzo e qualità, di tecnologia proveniente dai Ventisette Paesi e non da competitors come Cina e Stati Uniti. Un altro punto saliente è la richiesta di abbracciare la neutralità tecnologica e sostenere attivamente la produzione di energia nucleare insieme a tutte le altre fonti verdi.