Bruxelles – L’inflazione torna a correre in eurozona. A maggio registra un aumento di 0,2 punti percentuali rispetto ad aprile, attestandosi al 2,6 per cento. Eurostat, nel diffondere i dati preliminari, rileva che tra aprile e maggio incide sull’indice del caro-vita l’aumento per i servizi (4,1 per cento rispetto al 3,7 per cento di aprile) e l’energia (0,3 per cento, contro -0,6 per cento di aprile). Pressoché stabile, nel paniere di riferimento, la voce beni industriali non energetici (0,8 per cento, contro 0,9 per cento di aprile).
A livello di Stati membri l’istituto di statistica europeo prevede un aumento dell’inflazione in tre delle principali quattro economie dell’eurozona: Germania (da 2,4 per cento a 2,8 per cento), Francia (da 2,4 per cento a 2,7 per cento) e Spagna (da 3,4 per cento a 8,8 per cento). In controtendenza l’Italia, con in indice inflattivo ancora ben al di sotto dell’obiettivo di riferimento del 2 per cento, e in calo (da 0,9 per cento a 0,8 per cento).
Questi dati non dovrebbero cambiare gli orientamenti della Banca centrale europea, che ha annunciato l’intenzione di allentare la stretta di politica monetaria e tagliare di tassi di interesse. Lo ha dapprima fatto capire la presidente delle Bce, Christine Lagarde, dicendo che giugno sarebbe stato il momento decisivo per una decisione in tal senso. Lo ha quindi ribadito, in modo molto più chiaro, Philippe Lane, membro del consiglio direttivo, nel suo intervento all’Istituto degli affari internazionali ed europei di Dublino, lo scorso lunedì (27 maggio). “Se nella nostra riunione di giugno la nostra valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione […] dovesse aumentare ulteriormente la nostra fiducia che l’inflazione stia convergendo verso il nostro obiettivo in modo duraturo, sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria “. Vuol dire tagli dei tassi, dunque, per un’entità attesa di un quarto di punto (-0,25).
Occhi puntati a questo punti su Francoforte e le decisioni che saranno prese in occasione della riunione del board in programma la prossima settimana (6 giugno). Per l’Eurotower, dopo aver alimentato le attese di un taglio dei tassi di interesse, una retromarcia appare a questo punto poco praticabile. I dati Eurostat sull’inflazione che parlano di un suo aumento suggeriscono quella che potrebbe la rotta successiva in tema di politica monetaria: compiuto il taglio annunciato si potrebbe decidere di non rimettere più mano ai tassi per i prossimi mesi.