Bruxelles – Nel 2024 la principale problematica che i sindaci europei devono affrontare è la lotta al cambiamento climatico. A rilevarlo è un sondaggio svolto da Eurocites, che a pochi giorni dalle prossime elezioni europee (6-9 giugno), ha chiesto ai sindaci di tutt’Europa quali sono le tematiche più sentite. A partecipare alla rilevazione statistica sono stati 92 primi cittadini sia dei Paesi Ue sia extra-Ue come Regno Unito e Turchia. Per l’Italia hanno risposto alle domande di Eurocites i sindaci di Genova, Torino, Firenze, Roma Capitale, Bologna, Milano e Verona.
Il 67 per cento dei primi cittadini europei intervistati ha dichiarato che le azioni per lottare contro il cambiamento climatico sono in cima alla loro agende. A seguire, con il 31 per cento le politiche per garantire l’inclusione sociale e l’equità e con il 30 per cento l’accesso ad alloggi accessibili e sociali. Questi risultati per André Sobczak, Segretario generale di Eurocities, dimostrano che “i sindaci, a differenza dei politici nazionali, mantengono l’attenzione sia per i bisogni ecologici che sociali”.
Nonostante la forte polarizzazione attorno all’argomento del cambiamento climatico, i sindaci che hanno risposto all’indagine sottolineano il loro impegno a raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica dell’Ue: “La stragrande maggioranza dei sindaci è anche fiduciosa che i cittadini supportino i loro ambiziosi obiettivi climatici”, ha affermato Sobczak. Allo stesso tempo, quando si tratta di poter finanziare misure per ridurre l’inquinamento, i sindaci affermano di non ricevere abbastanza supporto dall’Unione o dai propri governi nazionali. Al riguardo Sobczak ha ricordato come “le priorità delle città e dell’Unione europea sono spesso molto simili, ma ci sono ambiti in cui i finanziamenti e le politiche europee sono carenti e continuano a essere ostacolati dai governi nazionali”.
Una delle maggiori domande proveniente dai sindaci di tutt’Europa è la richiesta di maggiori fondi per le aree urbane. I primi cittadini si lamentano del fatto che anche nei casi in cui i finanziamenti dell’Ue sono consistenti la burocrazia è eccessiva e rischia di rallentare il processo. Secondo quanto emerge dalla ricerca Eurocities le municipalità vorrebbero un passaggio tra Ue, Stato nazionale e entità locale più rapido ed efficacie.
I sindaci italiani in termini di priorità per il 2024, rispetto alla media europea, pongono maggiore enfasi sulla mobilità sostenibile, sulla cultura oltre che alla ricerca di nuovi alloggi accessibili a tutti. Per quanto riguarda le aspettative sulla prossima Commissione europea, in vista delle elezioni, i sindaci italiani sperano che questa possa dare il via a un aumento degli investimenti sulla mobilità sostenibile. Tuttavia, rispetto agli omologhi europei, i sindaci italiano si aspettano di più dall’Europa in termini di sviluppo delle capacità e assistenza tecnica. I primi cittadini italiani chiedono anche che le regole di bilancio dell’Ue spingano maggiormente per investimenti nel locale e vogliono promuovere la decentralizzazione fiscale. Questi punti sono molto più sentiti di quanto non lo siano tra i loro omologhi europei.