Bruxelles – L’invasione russa dell’Ucraina ha imposto ai Paesi europei di rivedere lo stato delle proprie strutture di difesa e di intelligence. La Polonia in questo processo di modernizzazione è in prima linea, sia per ragioni geografiche sia per la paura di essere attaccata dalla Russia. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha comunicato che sono state arrestate nove persone, assoldate da Mosca, accusate di aver partecipato ad azioni di sabotaggio e di prepararne altre .
Gli arrestati sono di nazionalità polacca, bielorussa e ucraina, ma secondo i servizi di sicurezza di Varsavia erano degli agenti al servizio del Cremlino e sarebbero stati reclutati negli ambienti della criminalità organizzata. Secondo quanto riferito da Tusk i nove avrebbero organizzato un incendio a una fabbrica di vernici a Wroclaw, città della Polonia occidentale e sarebbero responsabili dell’incendio di un magazzino Ikea in Lituania.
Gli arresti in Polonia arrivano a poco distanza dagli avvertimenti degli 007 europei per possibili interferenze russe nella politica dei Paesi dell’Ue, anche in vista delle prossime elezioni europee (6-9 giugno). A preoccupare Varsavia è anche il fatto che pochi giorni fa un giudice polacco ha disertato scappando nella vicina Bielorussia, alleata della Russia nella guerra in Ucraina. Il giudice ora è stato accusato di spionaggio e tradimento. La paura per del vicino russo ha spinto Tusk, lo scorso fine settimana, ad annunciare un piano (da oltre 2,5 miliardi di euro) per fortificare i confini con la Bielorussia e l’exclave russa di Kaliningrad così da renderli “inespugnabili” in caso di un attacco guidato dalla Russia.