Bruxelles – Alle elezioni europee del 2024 si potrà votare per il partito dei gatti soriani, oppure per quello degli automobilisti, o ancora per quello che spinge per rapporti migliori tra l’Unione Europea e gli alieni. Sono questi alcuni dei partiti più strani e provocatori che si presenteranno alle urne in alcuni degli Stati membri Ue (solo i cittadini di quei Paesi potranno votarli) tra il 6 e il 9 giugno, per provare un’insperata scalata alle istituzioni di Bruxelles o molto più semplicemente per evidenziare alcune carenze dei sistemi e delle politiche nazionali e della stessa Unione Europea.
In Germania si presenterà per la terza volta consecutiva alle elezioni europee – dopo l’exploit del 2019 – Die PARTEI (‘Il Partito’), dove PARTEI è l’acronimo di ‘Partito per il lavoro, lo stato di diritto, la protezione degli animali, la promozione delle élite e l’iniziativa democratica di base’. Fondato nel 2004 e in grado di eleggere per due volte al Parlamento Ue il proprio leader, Martin Sonneborn (oltre al cabarettista Nico Semsrott nel 2019, poi fuoriuscito nel 2021), il partito satirico più celebre e improduttivo di tutta l’Unione cerca una nuova affermazione alle urne con una serie di proposte provocatorie: voli a corto raggio “solo per uccelli e insetti, e per la presidente della Commissione von der Leyen, che potrà continuare a volare tra Bruxelles e Strasburgo, e per Taylor Swift“, freno al prezzo della birra e del kebab, due bombe atomiche per l’Europa (“l’abbiamo proposta molto prima di Katarina Barley“), ritorno a Germania Est e Germania Ovest, “la politica estera europea dovrebbe essere basata su valori rilevanti: Euro, Dollaro, Rubli, D-Mark”.
Sempre in Germania quest’anno si potrà anche votare per il Partito per la ricerca sul ringiovanimento medico convenzionale (Partei für schulmedizinische Verjüngungsforschung), che promette di sostenere lo sviluppo più rapido di terapie di ringiovanimento “che riparino i danni dell’invecchiamento” e con le quali le persone possano vivere in salute “per migliaia di anni”. Il programma elettorale per le elezioni europee 2024 punta sul destinare “40 miliardi di euro del bilancio dell’Ue all’anno” a questo proposito, indirizzare il programma Horizon Europe alla ricerca sul ringiovanimento e creare un istituto europeo per la ricerca sul ringiovanimento.
In Svezia ritorna invece il Partito del pollo malvagio (Ond Kyckling Partiet) dopo le elezioni legislative del 2022, il cui maggiore obiettivo è quello di dimostrare l’eccessiva facilità di registrazione dei partiti nel Paese, ma anche di denunciare la soglia di sbarramento troppo alta (al 4 per cento) per quelli più piccoli. Anche se presenta alcune proposte politiche – come la riforma della legge sul diritto d’autore, la libertà su Internet e l’opposizione alla censura – il programma elettorale del partito svedese mette in guardia gli elettori sul fatto che “non saremo effettivamente in grado di fare la differenza“.
Chi è nato in ottica satirica ma ora vorrebbe fare la differenza in Ungheria e in Europa è il Partito del cane a due code (Magyar Kétfarkú Kutya Párt), fondato nel 2006 nella città di Szeged (e registrato ufficialmente nel 2014) per prendersi gioco dei partiti tradizionali e oggi in corsa con la candidata Marietta Le per un seggio al Parlamento Ue. Mentre le speranze di un indebolimento del regime di Viktor Orbán risiedono più nello sfidante ex-Fidesz, Péter Magyar, il Partito del cane a due code evidenzia con ironia una serie di problemi dell’Ungheria con l’Ue, come la politica migratoria, il clima, l’economia: “Vogliamo occuparci delle cose veramente importanti, come rendere la birra gratuita in Europa occidentale, ma naturalmente ci occupiamo anche di cose poco importanti come l’emigrazione o l’immigrazione“.
A proposito di animali, in Repubblica Ceca si presenta alle elezioni il Partito del gatto soriano (Mourek), fondato come formazione politica satirica – ma non troppo – per il miglioramento della capitale Praga e ora in corsa per un posto al Parlamento Ue con un programma basato su clima, trasporti, migrazione, euro e diritto di veto. Tenterà di sfruttare la distrazione degli elettori il partito Un’Ue migliore con gli alieni, che si presenterà con la sigla ‘Ano’ proprio come la più strutturata formazione politica dell’ex-premier Andrej Babiš. La proposta elettorale è incentrata sulla fine della guerra (in Ucraina) e sulla lotta all’inflazione, ma a catturare l’attenzione è quasi solo il fatto che i suoi 23 candidati alle elezioni europee si presentano ovunque vestiti da alieni.
Tra i partiti più strani in giro per l’Europa che concorreranno alle elezioni europee 2024 va poi segnalato il Movimento dei cacciatori uniti ciprioti, formazione conservatrice che propone a Cipro la caccia sostenibile degli animali e la conservazione dell’ambiente naturale, ma che allo stesso tempo si oppone al matrimonio tra persone dello stesso sesso, definendolo “contro la natura umana”. Ma anche gli ultra-conservatori Automobilisti per sé (Motoristé sobě) che in Repubblica Ceca si sono alleati con i populisti euroscettici di Přísaha per invertire il corso del Green Deal e il divieto di vendita di auto a benzina e diesel a partire dal 2035.
La Repubblica Ceca è un ricettacolo di partiti non solo bizzarri, ma che pongono anche questioni urgenti per tutta l’Unione Europea. Per esempio il partito Non votare Urza.cz (Nevolte Urza.cz) propone tutto ciò che Bruxelles sta cercando di disincentivare – la non partecipazione al voto – e, ispirandosi a idee anarco-capitaliste, rifiuta ogni funzione politica, respinge il ruolo dello Stato nel mercato e sostiene che rinuncerà a qualsiasi mandato ricevuto in occasione di elezioni europee o nazionali. In Spagna invece un ruolo simile – ma con un obiettivo diverso – è incarnato da Seggi vuoti (Escaños en blanco), che si presenta per la prima volta alle elezioni europee. L’unico articolo del programma elettorale è quello relativo al fatto che “non entreremo in carica”, non lavorando come deputati e non accettando alcuna remunerazione pubblica in caso di elezione: “Con questo programma desideriamo rendere visibile e rendere effettiva, attraverso i corrispondenti seggi vuoti, la volontà degli elettori che non sono soddisfatti dell’attuale sistema rappresentativo“.
Infine in Francia si presenta per la quinta volta consecutiva un altro partito singolare, seppur legato a una tradizione culturale più strutturata. Esperanto lingua comune (Espéranto langue commune) spinge ancora una volta su una campagna monotematica per far includere all’elenco delle 24 lingue ufficiali dell’Unione anche la lingua pianificata sviluppata tra il 1872 e il 1887. Il programma elettorale – ovviamente scritto in esperanto – propone “una lingua neutra facile da imparare, per un’Europa più democratica”, dal momento in cui “le istituzioni dell’Ue funzionano quasi esclusivamente in inglese” e in questo modo “la popolazione europea è tagliata fuori dai suoi leader”.