Bruxelles – L’Unione europea utilizzerà oggi (17 maggio) per la prima volta il molo temporaneo costruito in tempi record dall’esercito americano al largo di Gaza. È già in viaggio da Cipro un’imbarcazione con oltre 88 mila vaschette di cibo da distribuire alla popolazione palestinese. “Arriverà nel tardo pomeriggio”, ha annunciato in mattinata un portavoce della Commissione europea.
La fornitura – attraverso il Meccanismo di protezione civile dell’Ue – è stata messa a disposizione dalla Romania, mentre la Commissione europea coprirà i costi di trasporto della consegna. Il molo nel Nord della Striscia è già stato inaugurato intorno alle 9 del mattino (ora locale): il comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha reso noto in un comunicato che sono state fatte sbarcare attraverso la struttura temporanea centinaia di tende, destinate alle persone evacuate da Rafah (secondo l’Unrwa già oltre 600 mila) nella zona di Al-Mawasi, che Israele ha riconosciuto come zona umanitaria. L’esercito a stelle e strisce ha aggiunto che nessun soldato americano è sceso a terra.
Ora che il corridoio marittimo, annunciato lo scorso 8 marzo dalla Commissione europea, dalla Germania, dalla Grecia, dall’Italia, dai Paesi Bassi, dalla Repubblica di Cipro, dagli Emirati Arabi Uniti, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, è implementato, l’Ue ha istituito un centro logistico a Cipro per aiutare a gestire l’ulteriore flusso di assistenza a Gaza. “L’Ue continuerà a fare del suo meglio per alleviare le sofferenze dei civili a Gaza. Tuttavia, è evidente che non esiste un sostituto significativo alle rotte terrestri attraverso l’Egitto e la Giordania e ai punti di ingresso da Israele a Gaza per la consegna degli aiuti su scala”, ha commentato il commissario Ue per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič.
Con i varchi di Erez e il porto di Ashdod chiusi dalle autorità israeliane, e i nuovi ostacoli all’ingresso dei convogli a Kerem Shalom e Rafah a causa dell’operazione militare di Tel Aviv, la quantità di aiuti che può entrare a Gaza dal molo statunitense, lungo circa 500 metri, è tanto indispensabile quanto insufficiente. “In linea con gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario, chiedo a Israele di espandere le consegne via terra e di aprire immediatamente altri valichi per far arrivare senza ostacoli più aiuti a Gaza”, ha aggiunto Lenarčič.