Bruxelles – Il tribunale di seconda istanza di Budapest ha accolto il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis: la trentanovenne insegnante e attivista italiana, in carcere da oltre 15 mesi in Ungheria, potrà essere trasferita agli arresti domiciliari.
Esulta il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che lo annuncia durante il question time alla Camera. Esulta il padre, Roberto Salis. Ed esultano Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che hanno deciso di candidare Salis nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra per le prossime elezioni europee: “Siamo felici e ancora più convinti della nostra scelta di candidare Ilaria nelle nostre liste. Ora dopo questa prima vittoria, così importante per lei e tutti noi, vogliamo riportarla in Italia e poi a Bruxelles come Parlamentare europea perché la questione del rispetto dei diritti in Europa diventi una questione pienamente politica”, affermano i due leader di Avs.
Mentre Bonelli e Fratoianni attribuiscono la liberazione dal carcere “alla tenacia e alla determinazione della famiglia – proseguono – e di tutti coloro che invece di stare in silenzio si sono battuti e continueranno a farlo per i diritti di Ilaria”, il vicepremier Tajani ha rivendicato il merito “dell’azione sinergica, del governo e della nostra ambasciata, che hanno lavorato intensamente, in silenzio, senza fare propaganda, senza rulli di tamburi, come abbiamo sempre fatto, come stiamo facendo con Falcinelli e con tutti”.
Secondo quanto riferito all’Agi dall’avvocato di Salis, Mauro Straini, la sua assistita dovrà pagare una cauzione di 40 mila euro, dopo di ché le verrà concesso il braccialetto elettronico. Il ricorso era stato presentato dai legali della donna, dopo che nell’ultima udienza – lo scorso 28 marzo – il giudice Jozsef Sós le aveva negato i domiciliari sia in Ungheria sia in Italia. Ilaria Salis è accusata dalla giustizia ungherese di aver aggredito due militanti neonazisti durante una manifestazione la “Giornata dell’onore”, l’undici febbraio dello scorso anno.