Bruxelles – La sensazione è che l’andamento economico per l’Ue e la sua eurozona non stiano andando poi così male. Non vanno a gonfie vele, certo, perché le incertezze permangono anche sulla scia di tensioni in Medio Oriente e una guerra russo-ucraina che si protrae, ma a Bruxelles si esterna una certo ottimismo. Cauto, ma utile per parlare ai mercati. “Ci aspettiamo che si verifichi un’accelerazione dell’attività economica“, ammette il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, a margine dei lavori dell’Eurogruppo.
Non si sbottona, perché la Commissione presenterà la previsioni economiche di primavera mercoledì (15 maggio), ma offre già piccole anticipazioni di quanto potrà essere contenuto nel documento che a Bruxelles si sta mettendo a punto. Certo, ammette, si tratta di una ripresa “molto moderata” che comunque fa ben sperare poiché “avviene in un contesto di inflazione al ribasso” che produce ottimismo anche in Christian Lindner, ministro delle Finanze tedesco. “Registriamo progressi per ciò che riguarda l’inflazione, anche se non siamo ancora dove dovremmo”, vale a dire il valore di riferimento del 2 per cento, che la Banca centrale europea ritiene possibile centrare entro la metà del prossimo anno.
La Germania guarda ai concorrenti globali, Stati Uniti su tutti. “Se facciamo il paragone con gli Usa per quanto raggiunto in termini di inflazione, stiamo facendo meglio di loro. Restiamo indietro in termini di crescita“, lamenta Lindner. Quali che siano le cifre che l’esecutivo comunitario svelerà di qui a breve dunque per l’Europa dunque non si prospetta un grande cambio di passo. Come da tradizione la Commissione produrrà stime prudenziali, ma c’è un certa condivisione dell’ottimismo. “Ci sono rafforzamenti della nostra economia“, insiste Valdis Dombrovskis, commissario per un’Economia al servizio delle persone. Salvo poi aggiungere: “Permangono rischi al ribasso”.
Si prospettano dunque previsioni economiche in chiaro-scuro, in quali misure è rinviato al giorno di pubblicazione. Ma intanto Gentiloni rinnova un invito che riguarda anche e soprattutto l’Italia, Paese ad alto debito. “La riduzione del debito è necessaria“, taglia corto. E invita a lavorare subito, perché con i giusti accorgimenti il governo potrebbe anche evitare di vedersi aprire una procedura per squilibri macro-economici, su cui Bruxelles deciderà il 19 giugno, dopo le elezioni europee e la tregua elettorale. “Vedremo se sarà la nuova Commissione o la Commissione esistente a prendere questa decisione”, ragiona Gentiloni. Nulla è perduto, dunque. Un suggerimento al governo a fare i compiti a casa.