Bruxelles – Una nuova proroga fino a fine anno per le disposizioni del Quadro di riferimento temporaneo per gli aiuti di Stato in caso di crisi “per affrontare le persistenti perturbazioni del mercato nei settori dell’agricoltura e della pesca“. La decisione è arrivata oggi (2 maggio) dalla Commissione Europea, a pochi giorni dalla scadenza dell’ultima proroga (sempre di sei mesi) dell’attuale Quadro temporaneo di crisi e transizione (Tctf) per promuovere misure di sostegno in settori chiave per la transizione verso un’economia a zero emissioni.
La modifica del regime è stata approvata nell’ambito del Quadro adottato dalla Commissione Ue il 9 marzo 2023 e modificato il 20 novembre 2023, con l’obiettivo di sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Più nello specifico per quanto riguarda l’agricoltura, lo scorso 11 aprile l’esecutivo Ue aveva consultato gli Stati membri “sul persistere di una grave perturbazione dell’economia che colpisce il settore primario”, pochi giorni prima che il Consiglio Europeo straordinario (17-18 aprile) rimarcasse “l’importanza di un settore agricolo resiliente e sostenibile per la sicurezza alimentare e l’autonomia strategica dell’Ue”.
È in questo contesto che la Commissione ha deciso di adottare una nuova proroga limitata della sezione 2.1 del Quadro temporaneo di crisi e transizione per il settore dell’agricoltura, ma anche della pesca e dell’acquacoltura. “La decisione di ritardare l’eliminazione graduale del Quadro consente agli Stati membri di fornire aiuti limitati alle imprese attive in questi settori per altri sei mesi, fino al 31 dicembre 2024“, è quanto ricorda il Berlaymont: “In questo modo gli Stati membri avranno più tempo per attuare le misure di sostegno, se necessarie”.
La proroga tuttavia non prevede un aumento dei massimali stabiliti per gli aiuti di importo limitato. Gli Stati membri potranno continuare a fornire alle imprese colpite dalla crisi o dalle successive sanzioni e controsanzioni – “comprese quelle della Russia” – fino a 280 mila euro per il settore agricolo e fino a 335 mila euro per i settori della pesca e dell’acquacoltura.