Bruxelles – La riforma del patto di stabilità, è fatta. Dopo il voto del Parlamento europeo anche il Consiglio dell’Ue ha approvato l’accordo inter-istituzionale sulle nuove regole comuni di bilancio, dando il via libera che serviva per rendere effettivo il tutto in via definitiva. L’Unione europea approva la riforma nel giro di quattro mesi. L’intesa a livello di ministri dell’Economia e delle finanze è stata raggiunta il 20 dicembre scorso, con il titolare del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, nel complesso soddisfatto per quanto strappato a livello negoziale.
L’Italia ottiene che le spese sostenute per le riforme necessarie alla doppia transizione verde e digitale non siano considerate come penalizzanti nel momento in cui si valuta deficit e debito, e si tiene conto dell’effetto dell’aumento dei tassi di interesse sul ripagamento dei rendimenti dei titoli di debito pubblico.
Il 10 febbraio di quest’anno, dopo nemmeno due mesi dall’accordo in Consiglio, la riforma del patto di stabilità ha trovato l’intesa inter-istituzionale tra Parlamento e lo stesso Consiglio. Quindi il voto d’Aula la scorsa settimana, e l’ultima approvazione formale ma necessaria di oggi (29 aprile).
Il voto tenuto in occasione della riunione del consiglio Agricoltura si segnala per lo scollamento tra governo e maggioranza. Il nuovo patto di stabilità non convince la Lega, nonostante il lavorio condotto dal leghista Giorgetti. Ma neppure Forza Italia digerisce gli impegni di riforma imposti dalla revisione delle regole. Nel voto d’Aula gli europarlamentari dei partiti di maggioranza (Fdi, Lega, Fi) si sono astenuti in blocco, anche per evitare di sfiduciare pubblicamente il ministro, mentre in sede di Consiglio il governo ha tenuto il punto confermando il sostegno al nuovo patto offerto a dicembre.