Bruxelles – Il nodo di fondo è che l’Unione europea è a corto di soldi. Complici anche sfide tutte nuove, impreviste, che hanno scompaginato piani e strategia, adesso l’Ue è fuori budget e un nuovo bilancio si rende necessario. Un compito che spetterà ai nuovi Commissione e Parlamento, ma Enrico Letta, presidente dell’istito Jacques Delors e relatore del rapporto sul futuro del mercato unico, vuole mettere bene le cose in chiaro. “Abbiamo un budget povero per definizione“, dice partecipando alla Annual Budget Conference della Commissione europea. Già da subito, con l’attuale bilancio pluriennale 2021-2027 “dobbiamo inventare qualcosa di nuovo senza cambiare i trattati”. In questo esercizio non semplice né meno scontato “flessibilità è la parole chiave per il futuro”.
Nell’agenda politica dell’Unione europea, ricorda Letta, “ci sono tre temi principali: transizione, allargamento e difesa”. Questi temi “non sono marginali”, né per ambizione né per finanziamento, “ed è chiaro che questi tre elementi principali non possiamo gestirli con l’attuale quadro” di bilancio. Regole e risorse non sono adatte, e da Bruxelles giunge l’invito a fare meglio e fare di più: “Dobbiamo cambiare il quadro del bilancio e mentalità“. Ma soprattutto, enfatizza Letta, “abbiamo bisogno di aumentare il nostro bilancio”. Perché, spiega, “l’economia da sola non ci può salvare, e abbiamo bisogno anche della politica”. E la scelta di mettere più risorse è, per l’appunto, scelta politica che l’Ue deve saper prendere.
La prossima legislatura europea è chiamata a quel cambio di passo che invoca Letta. Un ragionamento su come rendere l’Unione europea a prova di futuro, con tutte le opzioni possibili. “Possiamo raggiungere un accordo politico solo se mettiamo sul tavolo tutti gli strumenti possibili”, il monito dell’ex presidente del Consiglio. Evoca un mix di risorse pubbliche, risorse private, soluzioni innovative. Un’insieme di azioni di vasta portata che non si può evitare, “altrimenti tutto diventa più complicato”. Perché l’Ue di oggi non è equipaggiata per le sfide del momento. “La difesa è completamente al di fuori delle nostre possibilità di bilancio”, sottolinea, tanto per offrire un esempio, che casuale non è.
E’ la nuova priorità, dettata dalla guerra in Ucraina e la crisi in Medio Oriente, e di cui a Bruxelles sono consapevoli. “Dobbiamo combinare il nostro soft-power con l’hard-power“, sottolinea Johannes Hahn, commissario per il Bilancio. “Dobbiamo gestire due guerre accanto a noi, una crisi migratoria, una doppia transizione, e se vogliamo restare leader mondiali non possiamo lasciare la sicurezza europea largamente nelle mani degli Stati Uniti“.