Bruxelles – Aerei in volo costretti a tornare all’aeroporto di partenza a causa di disturbi al segnale Gps, il sistema che segnala la posizione del velivolo rispetto alla Terra. È quanto successo a due voli Finnair provenienti da Helsinki con destinazione Tartu in Estonia, un viaggio dalla durata di 45 minuti. Le autorità sospettano che il mal funzionamento del sistema Gps sia da imputare alla Russia.
“Se qualcuno ti spegne i fari mentre guidi di notte, diventa pericoloso”, ha detto al Financial Times Gabrielius Landsbergis, ministro degli Esteri lituano, aggiungendo che: “Le cose vicino ai confini russi stanno diventando troppo pericolose per essere ignorate”. Concorde e preoccupata per la situazione anche l’Estonia, il ministro degli Esteri, Margus Tsahknache, che ha dichiarato: “Tali azioni sono un attacco ibrido e rappresentano una minaccia per il nostro popolo e la nostra sicurezza, non le tollereremo”.
Per la società dei servizi di navigazione aerea estone (Eans), le interferenze Gps sono aumentate di recente e hanno un impatto sulle procedure del traffico aereo. L’Easa, Agenzia europea per la sicurezza aerea, sta studiando la situazione, ma afferma che al momento non ci sono problemi imminenti di sicurezza. Gli aerei hanno diversi sistemi che permettono di capire la propria posizione sul globo. Però, per approcciarsi di notte al piccolo aeroporto di Tartu, non dotato di sistemi di atterraggio strumentale (ILS), il Gps è necessario. Questo ha spinto i due equipaggi a prendere la decisione di tornare a Helsinki.
Non sarebbe la prima volta che Mosca oscura i segnali di tracciamento dei velivoli. Il 14 marzo un aereo della Raf (Royal air force) con a bordo Grant Shapps, Segretario di Stato per la difesa del Regno Unito è stato coinvolto. Il jet è rimasto senza segnale Gps per più di mezz’ora mentre si trovava in volo nello spazio aereo polacco, non lontano dall’exclave russa di Kaliningrad, sede del quartier generale della flotta del Baltico.
Provocare dei danni momentanei alla rete Gps, secondo gli esperti, è fattibile con apparecchiature abbastanza economiche. Lo scopo di tale azione potrebbe essere quello di proteggere Kaliningrad da attacchi condotti con droni da parte degli ucraini. Kiev nelle settimane scorse era riuscita a colpire la corvetta Serpukhov che si trovava nel porto dell’exclave russa. I droni, a differenza degli aerei, utilizzano esclusivamente il Gps per capire il proprio posizionamento. Un malfunzionamento di questo sistema equivarrebbe quindi a mettere fuori uso i droni.