Bruxelles – Con le elezioni europee che si avvicinano, la legislatura che volge al termine e la campagna elettorale che entra nel vivo si affacciano sull’Unione europea gli spettri di ingerenze esterne nel dibattito politico. Contro-informazione, disinformazione, manipolazione: tutto questo vuole evitare la presidenza belga di turno del Consiglio dell’Ue, che ha deciso di attivare i dispositivi integrati del Consiglio per la risposta politica alle crisi (Ipcr).
I dispositivi integrati per la risposta politica alle crisi favoriscono un processo decisionale rapido e coordinato a livello politico dell’Ue in caso di crisi gravi e complesse, compresi gli atti di terrorismo. Diversi gli strumenti e le azioni possibili, con la presidenza belga che ha deciso di attivare la speciale ‘unità di crisi’ in modalità “scambio di informazioni” riguardo alle ingerenze straniere nelle elezioni europee.
Non c’è alcun riferimento esplicito alla Russia, ma dato anche il contesto di guerra con l’Ucraina e la contrapposizione con l’Ue, la narrativa di Mosca e il Cremlino appaiono l’indiziato principale dietro alla decisione dei belgi di chiedere a tutti i Ventisette la massima attenzione. Anche perché la vicenda di Voice of Europe, testata ceca chiusa perché cassa di risonanza della propaganda filo-russa, di fatto ha mostrato all’Unione europea la necessità di vigilanza.
L’attivazione dei dispositivi Ipcr sosterrà tale cooperazione agevolando lo scambio di informazioni tra gli Stati membri e le istituzioni dell’Unione europea. I dispositivi costituiranno una piattaforma che riunirà tutte le informazioni pertinenti e tutte le azioni in corso, al fine di sostenere la preparazione e una risposta rapida e coordinata a livello dell’Ue.