Bruxelles – Frontex, l’agenzia dei guardia costiera dell’Ue, ha davvero gestito le operazioni di soccorso in mare nel rispetto delle regole o ha invece violato il principio del non respingimento? Sea-Watch, l’ong attiva nella ricerca di migranti in mare e al centro di critiche, voleva avere risposte a questo dubbio, e per fugarlo aveva chiesto tutta una serie di documenti resi inaccessibili al pubblico per ragioni di sicurezza. Peccato che Frontex abbia gestito male il file, e quindi adesso dovrà rendere pubbliche almeno le fotografie all’interno degli incartamenti. Così ha stabilito il Tribunale dell’Ue, respingendo parzialmente il ricorso di Frontex nel contenzioso con Sea-Watch. “Omettendo di menzionare alcune fotografie nella sua decisione, Frontex non ha giustificato il diniego di accesso a tali fotografie“, sostengono i giudici di Lussemburgo.
Nell’ottobre 2021 Sea-Watch ha chiesto all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera l’accesso a una serie di documenti, in virtù del Regolamento Ue relativo all’accesso del pubblico ai documenti delle istituzioni. I documenti in questione riguardavano un’operazione aerea di Frontex nel Mediterraneo centrale avvenuta il 30 luglio 2021. Sea-Watch voleva assicurarsi che Frontex e le autorità di alcuni Stati membri non avessero violato il principio di non respingimento durante questa operazione.
Frontex ha rifiutato l’accesso a un totale di 73 documenti identificati come rientranti negli elenchi richiesti. Secondo Frontex, i documenti rientravano in una serie di eccezioni al diritto di accesso, tra cui l’eccezione per la protezione della sicurezza pubblica. Oggi il Tribunale respinge in larga misura gli argomenti addotti dalla Sea-Watch contro la decisione di Frontex. Allo stesso tempo, però, si rileva come Frontex “ha omesso di menzionare nella sua decisione l’esistenza di un certo numero di fotografie rientranti nell’ambito coperto dalla domanda della Sea Watch”. Tale omissione comporta che Frontex “non abbia giustificato il suo diniego di accesso a dette fotografie”. Di conseguenza, il Tribunale annulla parzialmente la decisione di Frontex nella parte in cui ha negato l’accesso a “tutte le fotografie e ai video relativi all’operazione aerea nel Mediterraneo centrale il 30 luglio 2021”.
Frontex ha adesso due mesi per fare appello alla Corte e provare le sue ragioni, altrimenti il materiale coperto da divieto di accesso dovrà essere rivelato.