Bruxelles – Senza alcuna vera sorpresa o rischio alla prova del voto, ma non per questo motivo una tappa meno significativa che almeno in Italia è destinata ad avere particolare risonanza. Il Parlamento Europeo ha dato il via libera oggi (24 aprile) all’accordo sugli orientamenti aggiornati per la rete transeuropea di trasporto Ten-T, inclusi progetti come il Ponte sullo Stretto di Messina che potrà così ottenere in futuro finanziamenti europei attraverso il Meccanismo per collegare l’Europa.
Con 565 voti favorevoli, 37 voti contrari e 29 astensioni gli eurodeputati riuniti in sessione plenaria hanno confermato quanto concordato con i co-legislatori del Consiglio dell’Ue nel dicembre dello scorso anno, senza particolari novità sulle priorità per la messa a terra dei progetti su larga scala della rete tranfrontaliera di ferrovie, strade, vie navigabili interne e rotte marittime a corto raggio collegate attraverso porti e terminali in tutta l’Unione, tra cui per esempio la Rail Baltica Helsinki-Varsavia e la linea ferroviaria ad alta velocità Lisbona-Madrid. Ma per l’Italia si è trattato di un ultimo passo (in attesa del voto conclusivo dei 27 ministri Ue e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) per vedere inclusi nella rete Ten-T non solo progetti come le tratte ferroviarie ad alta velocità Milano-Treviglio-Verona e Bologna-Ancona-Pescara-Foggia e il tunnel di base del Brennero tra Italia e Austria, ma soprattutto il tanto discusso Ponte sullo Stretto.
Più nello specifico si tratta del ‘ponte – collegamento fisso’ (autostrada, linea ferroviaria passeggeri, linea ferroviaria merci) tra Villa San Giovanni e Messina del corridoio Scandinavo-Mediterraneo, così come previsto dall’emendamento presentato dalla Lega lo scorso anno e inserito nel mandato negoziale del Parlamento Ue sulla revisione della rete Ten-T. Emendamento accolto senza particolari obiezioni in fase di trilogo e arrivato così nell’Aula di Strasburgo per il via libera definitivo alla possibilità di ricevere in futuro finanziamenti Ue per lo studio di fattibilità e l’eventuale realizzazione. Nonostante fino a ora il Ponte sullo Stretto di Messina non sia mai comparso tra gli interventi da realizzare, il sistema europeo delle reti di trasporti prevede già un collegamento che va dalla Scandinavia alla Sicilia (il corridoio Scandinavo-Mediterraneo, appunto) e la Commissione Europea non ha mai negato né che un collegamento sullo Stretto di Messina possa essere considerato “essenziale” né la disponibilità a finanziare la prima fase degli studi di fattibilità di fronte a un progetto solido per collegare la Sicilia al resto della penisola. Perché l’obiettivo non è la realizzazione del Ponte sullo Stretto in sé, quanto l’interconnessione effettiva delle reti di trasporto sull’intero continente, da Helsinki a Palermo.
La rete Ten-t oltre il Ponte sullo Stretto
Ten-T è la rete transfrontaliera europea che collega 424 grandi città europee e che, una volta completata, ridurrà i tempi di viaggio su qualsiasi mezzo di trasporto. La proposta di revisione del Regolamento del 2013 è stata presentata dalla Commissione Ue nel dicembre del 2021 con nuovi obiettivi temporali per il completamento della rete, ma è stata rivista nel luglio dello scorso anno alla luce delle conseguenze politiche ed economiche dell’invasione russa dell’Ucraina. Gli orientamenti aggiornati rappresentano il piano per la costruzione di ferrovie, strade, vie navigabili interne e rotte marittime a corto raggio.
L’accordo approvato oggi ha mantenuto l’approccio in tre fasi previsto dalla proposta della Commissione: fino al 2030 per la rete centrale, al 2040 per la rete centrale estesa e al 2050 per la rete globale. In particolare va tenuta in considerazione la nuova scadenza intermedia al 2040, introdotta per anticipare il completamento di progetti su larga scala rispetto al target iniziale del 2050. Parallelamente, per garantire che la pianificazione delle infrastrutture risponda alle “reali esigenze operative” (ovvero un’integrazione tra ferrovie, strade e vie navigabili), il nuovo Regolamento crea anche nove corridoi di trasporto europei, che secondo i co-legislatori “rivestono la massima importanza strategica” per lo sviluppo di flussi di trasporto sostenibili e multimodali in Europa, sia per merci sia per passeggeri. A questo proposito, entro il 2030 le ferrovie elettrificate nella rete centrale Ten-T viaggeranno a una velocità di 160 chilometri orari per il trasporto passeggeri e di 100 chilometri orari per il trasporto merci e attraverseranno le frontiere interne dell’Ue in meno di 25 minuti in media, mentre entro il 2040 si dovrà passare a un sistema unico di gestione del traffico.
Proprio in risposta all’impatto della guerra russa in Ucraina, il Regolamento rivisto estende quattro corridoi Ten-T a Ucraina e Moldova, mentre vengono tagliati i collegamenti transfrontalieri con Russia e Bielorussia. Sempre per garantire una migliore connettività con i principali Paesi vicini, continuerà il rafforzamento della rete anche con i partner dei Balcani Occidentali. A livello generale, gli aeroporti delle principali città europee con un traffico totale annuo di oltre 12 milioni di passeggeri dovranno essere collegati alla rete ferroviaria transeuropea, mentre entro il 2027 tutte le 424 grandi città lungo la rete Ten-T dovranno definire un piano di mobilità urbana sostenibile (a zero emissioni e con il miglioramento delle infrastrutture per gli spostamenti a piedi e in bicicletta). La progettazione e l’aggiornamento del trasporto stradale a uso civile – con misure come le carreggiate separate per i due sensi di marcia, o la separazione da una striscia divisoria non destinata al traffico – dovrà considerare anche le esigenze militari (peso e dimensioni) in caso di sovrapposizione, per garantire il trasferimento senza soluzione di continuità di truppe ed equipaggiamenti.