Bruxelles – Terremoto in casa del gruppo europeo di Identità e Democrazia. Quello guidato dalla Lega, dal Rassemblement National di Marine Le Pen e dall’AfD tedesca. L’ultradestra di Alternative für Deutschland è nella bufera: è stato arrestato in Germania Jian Guo, l’assistente del capolista dell’Afd alle elezioni europee del 6-9 giugno, Maximilian Krah. Con l’accusa di spionaggio a favore della Cina.
Secondo il comunicato diffuso dalla procura federale, Guo avrebbe “spiato gli oppositori cinesi in Germania e condiviso informazioni sul Parlamento europeo con un servizio di intelligence cinese“. L’eurodeputato e candidato di punta di AfD ha reagito immediatamente con un post su X, annunciando che interromperà il rapporto di lavoro con l’assistente “se le accuse si riveleranno vere“. La tempesta perfetta, che si abbatte su un partito che secondo i sondaggi più recenti avrebbe potuto – dopo il 9 giugno – divenire il terzo partito in assoluto in Germania, conquistando fino al 16 per cento dei voti e eleggendo 15 deputati a Bruxelles.
Ha già preso provvedimenti l’Eurocamera, riunita a Strasburgo per l’ultima sessione plenaria della legislatura: “In seguito alla decisione delle autorità giudiziarie tedesche di arrestare un individuo che attualmente lavora come assistente accreditato (Apa) nel Parlamento europeo, e considerata la gravità delle rivelazioni, il Parlamento ha sospeso la persona in questione con effetto immediato“, ha dichiarato il portavoce dell’assemblea prima della sessione di voto di mezzogiorno.
Il leader del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, ha definito “molto gravi” le accuse contro il dipendente del capolista di AfD, mentre il gruppo dei Verdi e la sua presidente, la tedesca Terry Reintke, si sono scagliati contro i colleghi ultraconservatori, chiedendo un’indagine interna al Parlamento europeo. Indagini che devono essere “condotte prima delle elezioni, per dare chiarezza ai cittadini che devono sapere se gli assistenti o i parlamentari lavorano a favore di regimi autoritari come Russia o Cina. Queste indagini devono essere chiuse prima delle elezioni e devono esserci delle conseguenze”, ha tuonato Reintke.
Una brutta gatta da pelare per Krah, che arriva a brevissima distanza dal suo coinvolgimento anche nel caso di propaganda russa tra gli scranni dell’Eurocamera: l’ultraconservatore tedesco ha ammesso di essere stato intervistato più volte dal sito web Voice of Europe, la testata pilotata e finanziata dall’oligarca Viktor Medvedchuk, ma ha assicurato di “non aver ovviamente ricevuto alcun denaro per questo”.