Bruxelles – Il Green Deal non si applica alla difesa. Parola di Mairead McGuinness, commissaria per Mercati e servizi finanziari, che chiarisce come per la sicurezza non si debba badare a finanziamenti e concessioni di linee di credito nonostante una politica europea attenta gli investimenti sostenibili e a quella tassonomia che, appunto, disciplina attività a bassa impronta di carbonio. “Il quadro finanziario sostenibile dell’Unione europea non impone alcuna limitazione al finanziamento del settore della difesa“, spiega la commissaria nella risposta all’interrogazione sollevata da Tomáš Zdechovský (Ppe).
Una sottolineatura resa indispensabile nel momento in cui a livello europeo si avverte la necessità di rilanciare un comparto industriale sempre più strategico e su cui ci sono non poche difficoltà, come dimostra l’incapacità di fornire un milione di munizioni all’Ucraina. Se poi ci si mettessero anche gli obiettivi di sostenibilità diventerebbe ancor più complicato accelerare la produzione del settore.
C’è un problema di percezione, fa notare l’europarlamentare del Popolari nella sua interrogazione. L’industria della difesa “è considerata ‘sporca’ o insostenibile e la maggior parte delle banche non fornisce gli investimenti necessari” ed è per questo che si chiede conto all’esecutivo comunitario, con tanto di suggerimenti in materia di modifica di tassonomia e revisione degli indici di sostenibilità.
McGuinness offre una risposta che si presta ad almeno due letture: qualcuno può considerarla ‘di comodo’, qualcun altro potrà interpretarla nel senso di flessibilità. “La tassonomia dell’Ue si concentra sulle attività che hanno il maggiore potenziale per dare un contributo sostanziale a uno o più obiettivi ambientali dell’Ue”, la premessa della commissaria: “Il semplice fatto che un’azienda non abbia attività allineate alla tassonomia non significa che si possano trarre conclusioni riguardo alle prestazioni ambientali dell’azienda“. Non rispondere ai criteri di sostenibilità non implica l’automatica insostenibilità dell’attività.
Un messaggio alle banche e agli istituti di credito: fermo restando che la tassonomia non si cambia, perché McGuinness non ne fa menzione, vanno concessi prestiti per mettere l’Europa in sicurezza. Fermo restando che, aggiunge la commissaria, “come in ogni settore, le imprese coinvolte in attività legate alla difesa possono richiedere l’allineamento della tassonomia per gli investimenti orizzontali ammissibili”.
Ad ogni modo a Bruxelles non si resta a guardare. La questione del ‘greening’ della difesa è nota ed è reale, e “la Commissione è in contatto regolare con le parti interessate dell’industria della difesa e del settore finanziario per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti”.