Bruxelles – Il debito italiano è minore del previsto. Alla fine del 2023 il rapporto tra debito generale lordo del governo e prodotto interno lordo (Pil) risulta migliorato, e non di poco: due punti e mezzo percentuali. La Commissione europea, nelle previsioni economiche d’autunno pubblicate a novembre, stimava per il dato italiano un 139,8 per cento per la fine dell’anno scorso. Adesso Eurostat certifica che a fine 2023 il rapporto debito/Pil si è fermato al 137,3 per cento.
Va detto che l’istituto di statistica europeo produce dati consolidati, mentre i servizi dell’esecutivo comunitario offrono previsioni, e dunque aspettative. Normale che possano esserci discrepanze, e dunque non c’è alcuna smentita nei confronti della Commissione europea, che nel suo esercizio di analisi dell’andamento economico predilige, da prassi, un approccio prudenziale. Ad ogni modo il dato della Commissione Ue è ufficiale perché apposto su documenti ufficiali, e la correzione di Eurostat fa gioco a Giorgia Meloni e al suo governo, che potranno rivendicare il merito.
Da tenere sott’occhio è la traiettoria di riduzione del debito. Eurostat, in quanto istituto di statistica, non fa previsioni e dati sul 2024 non ne ha, li attende. La Commissione invece, nelle sue previsioni d’autunno (quelle di inverno, pubblicate a febbraio, contengono solo alcuni indicatori macro-economici, ma non deficit e debito), stima un aumento del debito (140,6 per cento in rapporto al Pil nel 2024, e 140,9 per cento nel 2025). Se le cose miglioreranno si potrà capire il 16 maggio, giorno per cui è attesa la pubblicazione delle nuove previsioni della Commissione, quelle di primavera.