Bruxelles – Un’Europa verde non può prescindere d’avere un sistema ferroviario ben sviluppato. Il Cer, la Comunità delle imprese ferroviarie e delle infrastrutture europee, ha presentato in un evento al Parlamento europeo la propria agenda per il quinquennio 2024-2029. ‘In pista per l’Europa’ è questo il nome dato al testo che esplicita le priorità che il trasporto ferroviario dovrà affrontare nel prossimo futuro. Il Cer ha evidenziato quattro punti cardine che dovranno guidare le prossime azioni politiche sulla materia: concorrenza leale tra i mezzi di trasporto, finanziamento adeguato delle ferrovie, implementare i principali strumenti digitali per il settore ferroviario e un approccio più verde alle politiche di mercato e di concorrenza.
Enrico Letta nella presentazione del report sulla competitività del mercato unico ha dichiarato: “Nel girare da uno Stato all’altro ho dovuto prendere l’aereo, non è possibile che non esista una linea d’alta velocità che colleghi tutte le capitali europee”. Questa è una mancanza evidenziata anche dal Cer nell’agenda per il 2024. La creazione di linee ad alta velocità che colleghino le capitali europee e le città più importanti è un punto fondamentale per garantire una mobilità verde tra i Paesi europei. “Chiediamo all’Ue e agli Stati membri una politica di investimenti sostenibili per continuare a dare priorità e a sostenere il trasporto ferroviario”, ha sottolineato Alberto Mazzola, direttore esecutivo del Cer durante la presentazione.
Il manifesto ‘In pista per l’Europa’ sostiene che le ferrovie, con i loro vantaggi unici in termini di risparmio di emissioni ed efficienza energetica, dovrebbero essere al centro di tutti gli strumenti politici progettati per promuovere la sostenibilità e la prosperità dell’Europa. È necessario quindi sostenere gli investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture, per continuare a promuovere progetti sulle reti transnazionali e l’interoperabilità. Al riguardo l’Ue si è attivata per avere in tutti i Paesi lo scartamento ferroviario standard europeo: ovvero ogni ferrovia deve avere la stessa distanza tra i due binari, così che locomotrici e vagoni possano passare da una linea all’altra. La maggior parte degli Stati europei adotta già questo sistema, ma le ex repubbliche sovietiche hanno le infrastrutture basate sul sistema russo a scartamento ridotto.
Sono quattro i punti chiave per sostenere le ferrovie e la transizione verde. La concorrenza leale tra i mezzi di trasporto: le ferrovie, ad oggi, sostengono molti costi e obblighi non imposti ad altre modalità di trasporto. Il finanziamento adeguato delle ferrovie: solo con più spesa nel settore del trasporto su rotaia, sia di merci che di persone, si possono raggiungere gli obbiettivi di decarbonizzazione. Implementare i principali strumenti digitali: questi sono cruciali sia per la sicurezza sia per tenere le infrastrutture al passo con i tempi. Infine il Cer chiede un approccio più verde alle politiche di mercato e di concorrenza: a volte il trasporto su rotaia è antieconomico, ma risulta essere l’opzione migliore per abbattere le emissioni. In questi un sostegno pubblico al trasporto ecologico ne garantirebbe la competitività.