Bruxelles – Il Belgio volta pagina. D’ora in avanti le assicurazioni dovranno rimborsare i costi per l’assistenza medica ricevuta in caso di tentato suicidio. La Camera dei rappresentanti del Parlamento belga ha approvato all’unanimità la nuova proposta di legge che intende porre un rimedio a un fenomeno fino a oggi non affrontato, almeno non dal punto di vista economico.
Ogni anno in Belgio si suicidano circa duemila persone. Con un tasso medio di suicidi stimato a 17 ogni 100mila abitanti, la media belga è superiore a quella dell’Ue (12,4 per 100mila abitanti). A questi numeri si aggiungono i suicidi tentati. Il numero di casi segnalati oscillano tra i 22mila e i 44mila, e circa cinquemila di questi finiscono con il ricovero in ospedale. Da cui si esce con un conto da dover pagare.
Quello che cambia con la nuova legge approvata è che ogni assicurazione ospedaliera deve d’ora in poi coprire i costi dopo un tentativo di suicidio e un precedente tentativo non può più costituire un motivo per rifiutare l’assicurazione ospedaliera. Inoltre chiunque intenda stipulare un contratto assicurativo non sarà obbligato a fornire informazioni di questo tipo, a non rilevare cioé di aver già tentato di porre fine alla propria vita.
“Le persone che finiscono in ospedale dopo un tentativo di suicidio non solo ricevono un duro colpo mentale, ma spesso si ritrovano anche a dover pagare un conto salato”, denuncia Els Van Hoof, deputato dei cristiano-democratici fiamminghi (Cd&V), relatore della proposta di legge. “Dato il circolo vizioso tra povertà e problemi psicologici, queste preoccupazioni finanziarie aggravano ulteriormente lo stato mentale vulnerabile della persona interessata”.