Bruxelles – Confetra, la Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica, ha tenuto oggi (17 aprile) un evento per lanciare il Manifesto 2024. Nel documento si delineano le priorità e le fragilità del settore in vista delle elezioni europee di giugno. Un richiamo a una politica europea più pragmatica e meno idealistica con la richiesta da parte italiana di porre maggiore attenzione alla situazione dei valichi alpini e del Mediterraneo.
Carlo de Ruvo, presidente di Conferta, ha esposto i principi cardine per cui la confederazione chiede d’intervenire per migliore la situazione attuale dei trasporti. Il primo passo, per de Ruvo, è leggere le tematiche legate alla logistica nel loro insieme, senza scinderle in base al mezzo utilizzato, perché le decisioni prese sull’uno influiscono anche sull’altro. Conferta ha poi portato alla luce le due principali fragilità del sistema italiano: i valichi alpini e il mediterraneo.
La situazione logistica nelle Alpi desta particolare apprensione: “Da qui passano le nostre merci e da qui dipende la competitività italiana”, avverte de Ruvo. Inoltre per il numero uno di Confetra: “I valichi sono fragili perché spesso soggetti a blocchi dovuti da frane, incidenti ma anche chiusure unilaterali dei singoli Paesi”. Emblematica è la situazione del Brennero, giudicata disastrosa, sia a causa dei blocchi imposti dall’Austria sia per lo stato delle infrastrutture. Al riguardo de Ruvo condanna il governo di Vienna sostenendo che è: “Inaccettabile che un divieto nazionale metta in ginocchio un sistema europeo di interscambi”, chiedendo ai futuri decisori politici europei di creare un’autorità che possa intervenire direttamente su queste questione.
Per Confetra il tema dei valici non è solamente politico, ma riguarda anche la manutenzione sia ordinaria sia straordinaria. Un esempio è il Gottardo che è aperto a singhiozzo ma la situazione del Frejus è ancor peggiore. La circolazione dei treni, nel tunnel che collega l’Italia alla Francia, è completamente interrotta fino all’estate, costringendo le merci a fare giri più lunghi e dunque a perdere competitività sui mercati d’arrivo.
Se sulle Alpi la situazione è complicata anche il Mediterraneo rappresenta un problema per Confetra. Il blocco del canale di Suez nel 2021, quando la nave Ever Given si è incastrata, e i recenti attacchi degli Houti alle imbarcazioni che transitano dal mar Rosso hanno portato alla luce le fragilità del sistema. Per ovviare a questi problemi le portacontainer preferiscono circumnavigare l’Africa. Per de Ruvo però il rischio della situazione attuale è che: “Scelte emergenziali diventino permanentati e noi come Paese in quest’ottica abbiamo solo da perdere.”
Sono diverse le tematiche delicate su cui le istituzioni europee dovranno intervenire nel prossimo futuro, anche in vista della transizione verde. Le infrastrutture vanno potenziate e migliorate, ma per Confetra il dibattito sul ponte sullo stretto non è fondamentale: “È una misura logistica come un’altra che consente di connettere la Sicilia al continente. L’importante è che una volta che si prende una decisione si prosegue con quella.”