Bruxelles – Un totale di 86,1 miliardi di dollari, due volte il piano di ripresa della Francia: a tanto ammonta il costo di ricostruzione per il solo settore agricolo dell’Ucraina, se la guerra in corso terminasse adesso. A fare la stima dei danni per un settore fondamentale per la sicurezza alimentare è il il centro ricerche del Parlamento europeo, che in uno studio inizia a fare i calcoli utili a quella che dovrà essere l’azione dei Paesi partner. Alla fine del 2023 il settore primario dell’Ucraina “ha subito danni stimati per 80 miliardi di dollari”, rilevano gli analisti.
Ricostruire per far ripartire il comparto avrà dunque un costo non indifferente. Solo il ripristino del settore comporterà una spesa da 56,1 miliardi di dollari, a cui dovranno aggiungersi altri 32 miliardi per rimuovere le mine inesplose e permettere così il recupero di terreni fertili. Totale: 86,1 miliardi di dollari, l’equivalenti di due piani per la ripresa della sola Francia (valore 40,3 miliardi di euro, circa 42,8 miliardi di dollari).
Più nel dettaglio, la sola parte per l’agricoltura di per sé (i 56,1 miliardi di dollari) prevede 9,4 miliardi di dollari per sostituire le risorse perdute, necessarie per riavviare l’industria. I restanti 46,7 miliardi di dollari stimati, in un periodo di dieci anni, sono volti a riportare la produzione agricola ai livelli prebellici.
I danni stimati per l’agricoltura dell’Ucraina includono beni rubati, distrutti o danneggiati, per un totale di 10,3 miliardi di dollari, di cui i macchinari agricoli rappresentano il 56,7 per cento del valore perduto. Si stima che circa 181mila attrezzature agricole siano state danneggiate o distrutte, mentre sono andate perse 2,8 milioni di tonnellate di cereali, 1,2 milioni di tonnellate di semi oleosi, 124mila tonnellate di fertilizzanti. A questi si aggiungono circa 11,6 milioni di litri di carburante “persi o rubati”.
Ma non c’è solo l’aspetto produttivo. Per il sistema Paese e il comparto agricolo c’è la questione della conservazione. “Anche gli impianti di stoccaggio sono un obiettivo ricorrente degli attacchi russi” sottolineano i realizzatori dello studio, e si stima che l’Ucraina abbia perso quasi il 20 per cento della sua capacità di stoccaggio.
Gli aiuti dell’Ue da 50 miliardi di euro promessi a Kiev per la ricostruzione sembrano dunque non bastare, visto che solo il settore primario ne richiede molti di più, e ancora di più ne richiederà via via che continua il conflitto. Lo studio dunque mette in luce lo sforzo che la comunità internazionale dovrà fare per sostenere l’Ucraina.