Bruxelles – Destre nazionaliste ed estreme d’Europa, il summit non s’ha da fare. A riunione in corso viene annullata e chiusa la riunione della National Conservatism (NatCon) la piattaforma che mette insieme gli esponenti delle forze nazionaliste euro-critiche. Una kermesse che mette insieme i belgi di Vlaams Belang (alleati della Lega in Parlamento europeo, nel gruppo ID), i polacchi di Diritto e giustizia (alleati di Fratelli d’Italia sempre in Parlamento europeo, nel gruppo dei conservatori Ecr), l’ultra-destra francese rappresentata da Reconquête e dal suo leader, Eric Zemmour, e poi ‘il campione della Brexit’, Nigel Farage.
La polizia è intervenuta dopo che Emir Kir, sindaco socialista di Sint-Josse, una delle municipalità di Bruxelles, ha firmato l’ordinanza per porre fine al ritrovo. Ha fatto irruzione mentre parlava Farage, costretto ad abbandonare il palco. “Quanto accaduto, lo stop un evento politico pacifico, mi rende ancora più convinto che mai della Brexit”, il commento del britannico.
Il sindaco spiega di aver voluto “evitare che qualsiasi problema di ordine pubblico possa essere causato da questo incontro controverso”, la dichiarazione offerta alle stampa belga, e per tale ragione “agli agenti di polizia della zona è stato ordinato di recarsi immediatamente sul posto per far rispettare l’ordinanza” e fermare la conferenza di National Conservatism. Poi però, il tweet della polemica: “A Etterbek, a Sint-Josse e a Bruxelles città l’estrema destra non è la benvenuta”.
Un messaggio che fa insorgere le destre, a iniziare dalla delegazione della Lega in Parlamento europeo: “Quanto deciso dal sindaco di Bruxelles, che ha deliberatamente revocato i permessi a una conferenza solo perché distante dalle sue idee politiche, è gravissimo e preoccupante. E questa sarebbe democrazia?”
L’accaduto rischia di fornire rinnovata forza alle forze euro-scettiche e alla loro narrativa, in un momento di campagna elettorale che segnerà le elezioni europee di inizio giugno. Ad ogni modo quanto avvenuto non ha però impedito al primo ministro ungherese Viktor Orban e all’ex vice primo ministro polacco Mateusz Morawiecki di tenere i loro interventi, soltanto spostati in Parlamento europeo. Il gruppo dei conservatori (Ecr) li ha invitati all’interno dell’istituzione per un incontro pubblico.