Bruxelles – L’ultimo semestre prima delle elezioni europee. Ma anche l’ultimo prima di lasciare la guida del Consiglio dell’Ue al pilota più pericoloso: l’Ungheria di Viktor Orban, che si insedierà per la propria presidenza di turno a fine giugno. Ecco perché i sei mesi della presidenza belga sono cruciali: il tempo stringe per finalizzare i file legislativi ancora sospesi e c’è un futuro incerto da preparare. A partire dalla risposta alla preoccupante vicenda dell’interferenza russa all’Eurocamera.
Il premier belga Alexander De Croo e la ministra degli Esteri Hadja Lahbib hanno tirato le somme oggi (12 aprile) in una conferenza stampa per il giro di boa dopo i primi tre mesi della alla guida dei 27 Paesi membri. Rivendicando con orgoglio i 67 file legislativi su cui è stato raggiunto un accordo tra il Consiglio e il Parlamento, tra cui alcuni dossier su cui era necessaria l’unanimità tra i governi Ue. Come il fondo da 50 miliardi per l’Ucraina e il tredicesimo pacchetto di sanzioni alla Russia.
Mantenere dritta la barra del Green Deal: per l’attuazione mille miliardi all’anno
Ma il focus, proprio nel giorno in cui il Consiglio dell’Ue ha dato il via libera definitivo alla direttiva sulle case green e sulla revisione delle norme sulle emissioni industriali, è soprattutto sulla realizzazione del Patto verde europeo. “Per mantenere l’attuazione del Green Deal, dobbiamo integrarlo con un’ambiziosa agenda per la competitività”, ha dichiarato De Croo. Perché la transizione verde “richiederà circa mille miliardi all’anno per i prossimi 25 anni“.
Da questo punto di vista, fondamentale sarà la relazione sul futuro del mercato unico che Enrico Letta presenterà ai capi di stato e di governo al Consiglio europeo straordinario della prossima settimana (17-18 aprile). “Questo enorme lavoro ci fornirà una tabella di marcia per portare il mercato unico nel ventunesimo secolo”, ha affermato De Croo. Ma il Green Deal non ha bisogno solo di robuste fondamenta economiche: “Dobbiamo assicurarci di mantenere il centro politico Ue allineato per garantire il sostegno politico necessario” al Patto verde, ha avvertito il premier belga in vista della prossima legislatura. Il rischio, è che il Green Deal imbocchi una strada sbagliata.
La propaganda russa all’Eurocamera: il Belgio annuncia un’azione penale
L’agenda politica europea va protetta dalle forze euroscettiche – che potrebbero aumentare il proprio peso specifico alle elezioni di giugno – interne all’Unione, ma soprattutto da chi cerca di influenzarla indebitamente dall’esterno. Lo spauracchio è la Russia, dopo che è venuta a galla la vicenda delle interviste a pagamento a diversi eurodeputati da parte della testata online Voice of Europe, finanziata e manovrata da un oligarca molto vicino a Vladimir Putin. Al fine di rafforzare la narrativa filorussa all’Eurocamera e indebolire così il sostegno di Bruxelles alla resistenza dell’Ucraina.
“I servizi di intelligence belgi hanno confermato l’esistenza di una rete di interferenza filorussa con attività in diversi Paesi europei e in Belgio”, ha ammesso De Croo, in stretto contatto con le autorità della Repubblica Ceca, dove l’indagine è partita. “A livello nazionale, le nostre autorità giudiziarie hanno confermato che questa interferenza è perseguibile” e “avvieremo un’azione penale”, ha annunciato il premier. Che però ha lanciato un appello ad agire “a livello europeo”. Il Belgio ha chiesto a Eurojust, l’Agenzia dell’Ue per la cooperazione giudiziaria penale, di riunirsi per discutere la questione con urgenza, e De Croo ha suggerito la necessità di verificare se il mandato attuale della Procura Europea (Eppo) e dell’Ufficio europeo Antifrode (Olaf) consentano di perseguire la minaccia. Ed eventualmente, “ampliare i loro mandati”.
Il primo ministro belga solleverà l’argomento direttamente al tavolo dei leader Ue nel vertice del 17-18 aprile. Rispondendo a una domanda – che velatamente si riferiva a Budapest e Bratislava, i governi Ue “non allineati” sulla posizione di Bruxelles nei confronti di Mosca -, De Croo ha assicurato che “confida che tutti i colleghi garantiranno che le prossime elezioni siano vere elezioni e che le attività legate a corruzione e propaganda siano rese note”.