Bruxelles – Luogo di barbarie, sofferenza, dolore. Ma simbolo di riconciliazione, ed esempio, per quanto non semplice, di insegnamento e scrittura di una nuova pagina di storia, fatta di pace e integrazione. Sant’Anna di Stazzema, luogo emblematico della furia nazi-fascista, viene insignita dalla European Heritage Label, il Marchio del patrimonio europeo concesso dall’Ue a tutti quei siti con una valenza culturale, storica e valoriale.
Sant’Anna di Stazzema è stato il teatro di uno degli eccidi simbolo della seconda guerra mondiale. Un eccidio in cui persero la vita 560 persone, di cui 130 bambini, per mano delle SS naziste all’alba del 12 agosto 1944, nell’Italia divisa tra partigiani e forze regolari schierate con gli alleati da una parte e i repubblichini rimasti fedeli all’asse Roma-Berlino. Non si trattò di rappresaglia contro le forze antifasciste, bensì di un atto deliberato e premeditato volto ad annientare fisicamente e psicologicamente la popolazione locale.
L’Italia ha ha da tempo fatto del luogo un posto di memoria, con tanto di memoriale per la pace e ricorrenza annuale. Il 24 marzo 2013 l’incontro e l’abbraccio tra i due presidenti di allora delle repubblica italiana e tedesca, Giorgio Napolitano e Joachim Gauck, di fronte al monumento eretto per celebrare le vittime, a sugellare la ritrovata unione di popoli dopo la guerra e i suoi orrori.
Oggi, sottolinea la Commissione europea, questo parco della rimembranza istituito nel 2000 ospita circa 30mila visitatori ogni anno, è meta di gita scolastica per circa 250 istituti, e centro di dibattiti e conferenze. Per questo motivo l’Ue adesso riconosce la speciale etichetta, per il ruolo chiave ricoperto e svolto nella promozione della storia dell’Europa e della costruzione di quell’integrazione e di quella pace giunta con difficoltà e dolore.
“Incoraggio tutti a visitare i siti”, l’esortazione di Iliana Ivanova, commissaria per la Cultura e l’istruzione. “Ogni luogo è unico e fornisce esperienze che arricchiscono”.