Bruxelles – Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha riferito oggi (10 aprile) davanti al Parlamento europeo sulle elezioni tenutesi in Russia e nei territori ucraini lo scorso 15-17 marzo. Borrell ha sottolineato la non democraticità del processo elettorale condannando il presidente russo Vladimir Putin.
“Gli avversari politici o sono stati uccisi o sono stati costretti a tacere”, con queste poche parole Borrell ha sintetizzato le elezioni in Russia. Il mancato invito dell’Osce (l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) a sorvegliare il processo elettorale per l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, è il chiaro segnale secondo cui il Cremlino non voleva che le elezioni si tenessero in uno scenario democratico.
Ancora più grave è stata la situazione nei territori ucraini controllati con la forza dai russi dove i cittadini sono stati costretti a votare sotto la minaccia delle armi. “Le elezioni non hanno cambiato nulla, per cui anche le nostre posizioni sulla Russia non sono cambiate”, così Borrell ha riassunto la situazione, invitando l’unione a preparare un nuovo pacchetto di sanzioni.
Anche i partiti all’interno dell’Eurocamera si sono espressi compattamente contro quelle che l’eurodeputato dei socialisti e democratici (S&D) Eero Heinäluoma ha definito “elezione ne libere ne giusta ma una grandissima farsa”. Rasa Juknevičienė, eurodeputata lituana del partito Popolare europeo (PPE) ha aggiunto: “Putin ha paura delle elezioni perché ha paura del voto del suo popolo”. Duro anche il commento di Bernard Guetta membro di Renew: “Putin non è un presidente eletto. Nella votazione gareggiava contro avversari scelti da lui”. Per il gruppo dei Verdi/Ale è intervenuto Sergey Lagodinsky, secondo cui: “la farsa delle elezioni si è vista con tutta la sua forza in Ucraina”.
Il Parlamento europeo è dunque compatto nel condannare l’illegittimità delle votazioni avvenute in Russia e nei territori ucraini illegalmente occupati. Spetta quindi all’Ue sostenere le voci di dissenso nei confronti di Putin e della guerra in Ucraina che non potevano emergere nel voto. Borrell in chiusura del suo intervento a ricordato che in Europa le elezioni sono vere e che i tentativi del Cremlino di sabotarle, attraverso la disinformazione, sono destinati a fallire.