Bruxelles – Un’ampia maggioranza a favore del ritiro concordato dal trattato sulla Carta dell’energia. La proposta è stata approvata oggi (9 aprile) in commissione per l’Industria, ricerca e l’energia del Parlamento europeo con 58 voti, solo 8 contrari e 2 astenuti. Il ritiro dovrà essere confermato durante la plenaria del 22-25 aprile a Strasburgo.
Dopo il via libera del Consiglio dei ministri dell’Ue, anche il Parlamento europeo ha dato il suo primo assenso all’uscita dal trattato sulla Carta dell’energia (Tce). Per Anna Cavazzini, relatrice della mozione ed eurodeputata dei Verdi/Ale, l’uscita è necessaria per raggiungere un obiettivo: “Di fronte alla crisi climatica, l’UE deve diventare il più rapidamente possibile un continente climaticamente neutro”, aggiungendo anche che senza il trattato sulla Carta dell’energia le multinazionali del petrolio saranno impossibilitate a far causa all’Ue se le politiche climatiche intraprese influiranno negativamente sui loro profitti.
Il trattato sulla Carta dell’energia è stato varato nel 1994, dopo il collasso dell’Unione Sovietica ed era stato concepito per assicurare ai Paesi firmatari, in particolare a quelli dell’Europa orientale, una cooperazione nel settore dell’energia. Inoltre garantiva il rispetto degli investimenti statali fatti negli altri Paesi firmatari.