Bruxelles – 9,9 milioni di persone impiegate e un fatturato di circa 446 miliardi di euro. Sono queste le cifre che il mercato della ristorazione e degli alloggi hanno mosso nel 2021 in tutta l’Unione Europea. A riportarlo è l’Eurostat, l’istituto di statistica europeo, che ha calcolato come gli utili generati dal settore siano 203,6 miliardi.
Numeri in crescita all’interno di tutta l’Ue, con una media del +39,1 per cento, ma ad incidere su questo dato, come sottolinea Eurostat, è la ripresa dalle chiusure forzate dovute al Covid19. Cifre che potrebbero essere maggiori dato che anche nel 2021 alcune aree dei 27 Stati membri hanno subito lockdown, parziali o totali, che hanno causato un rallentamento del settore. I livelli pre-pandemia rimangono lontani: mancano ancora il 10 per cento di occupati il 20 per cento di utile.
A guidare la classifica, sia in termini di fatturato che di occupati in base alla popolazione, è la Grecia per cui il settore della ristorazione e degli alloggi vale il 6,5 pct del Pil e impiega il 19,6 pct della sua forza lavoro. A seguire in questa classifica sono Cipro e Croazia. Ultima la Slovacchia che registra solamente lo 0,8 pct del totale del prodotto interno lordo a fronte del 3,3 pct di impiegati. In Italia il 13 per cento dei lavoratori è impegnato nel settore con una ricaduta sul Pil di circa il 3 pct.
L’Eurostat sottolinea come il comparto della ristorazione e degli alloggi è strettamente legato alle attività turistiche. Perciò un peggioramento generale delle condizioni economiche e il conseguente rallentamento del turismo incidono negativamente sul settore. Un altro aspetto negativo riguarda la scarsa produttività del lavoro all’interno del settore: solo 23.650 euro per ogni addetto.