Bruxelles – “Siamo convintamente europeisti, e crediamo che serva una difesa europea“. In tal senso “gli eurobond mi pare siano una buona idea“. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, apre alla proposta messa sul tavolo dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Titoli di debito comune per rilanciare l’industria delle difesa e accelerare quella corsa al riarmo già avviata e resa necessaria da uno scacchiere internazionale improvvisamente molto meno prevedibile e sicuro. Sceglie la riunione dei leader del Partito popolare europeo (Ppe) che precede il summit dei capi di Stato e di governo, divisi sull’ipotesi di Eurobond.
Tajani però insiste. L’ipotesi di titoli di debito comune per finanziare la strategia europea per la difesa “mi pare una scelta che vada nella direzione migliore per proteggerci”. Il Ppe apre dunque le danze per un confronto politico non libero da incognite, prima fra tutte la tradizionale contrapposizione tra ‘frugali’, quanti non sono per debito comune, e chi invece spinge nella direzione auspicata dal ministro degli Esteri italiano.
Il summit del Ppe diventa, per Tajani, il momento per ribadire in Europa che il centro-destra italiano, quello vero, europeista, è Forza Italia. “Siamo solidi e stiamo lavorando bene, e il nostro obiettivo è superare il 10 per cento alle elezioni” europee di inizio giugno, ammette pubblicamente. Se così fosse, per il Ppe sarebbe un risultato politico di non poco conto, visto che si consuma lo strappo con la Lega di Matteo Salvini.
Il leader del Carroccio ha detto che le elezioni in Russia vanno rispettate perché espressione di democrazia. Parole inaccettabile per il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber. “Dopo le elezioni tutti hanno visto la dittatura autocratica del Paese”, taglia corto il leader del Ppe. “Non dobbiamo riconoscere queste elezioni, e non dobbiamo riconoscere questo regime“. Sulla Russia il Ppe e Salvini hanno visioni inconciliabili. Per essere ancor più chiaro, Weber sottolinea: “Noi siamo con l’Ucraina, e dobbiamo essere tutti uniti nel sostegno”.