Bruxelles – Prende forma a meno di 80 giorni dalle elezioni europee del 6-9 giugno la piattaforma Renew Europe Now della famiglia dei liberali europei, che proseguirà sulla strada sperimentata nel corso di questa legislatura di una soluzione condivisa da Partito Democratico Europeo, Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa e francesi di Renaissance. Dopo le anticipazioni delle ultime settimane, è stata lanciata questa sera (20 marzo) a Bruxelles la campagna elettorale dei liberali europei, insieme alla presentazione dei tre candidati comuni – ciascuno per la rispettiva corrente – che guideranno il percorso verso il voto.
Niente candidato comune per le tre grandi correnti della famiglia politica europea dei liberali, ma alle elezioni europee di giugno saranno i tre candidati della piattaforma Renew Europe Now, che sfideranno gli Spitzenkandidaten già nominati alla testa degli altri partiti europei: Sandro Gozi (Pde), Marie-Agnes Strack-Zimmermann (Alde) e Valérie Hayer (Renaissance). Il Partito Popolare Europeo (Ppe) ha confermato in pompa magna l’attuale presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al Congresso di Bucarest il 7 marzo, il Partito Socialista Europeo (Pse) ha optato per l’attuale commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, il lussemburghese Nicolas Schmit, al Congresso di Roma del 2 marzo, i Verdi Europei hanno scelto la tedesca Terry Reintke e l’olandese Bas Eickhout al Congresso di Lione il 2-4 febbraio, e La Sinistra l’austriaco Walter Baier al Congresso di Lubiana il 23-24 febbraio.
“A von der Leyen direi che è vero che tutte le strade portano a Roma, ma la strada per Roma non la porterà lontano, dovrebbe smetterla di inseguire Meloni, noi non siamo pronti a questa alleanza con l’estrema destra“, ha messo in chiaro Gozi, a cui ha fatto eco Strack-Zimmermann: “I tedeschi conoscono bene von der Leyen”. Con un messaggio forte in vista delle urne nei 27 Paesi membri: “Renew Europe è più forte e più unita che mai“, è l’esortazione di Hayer. Per il futuro i liberali europei vogliono “riformare l’Unione e unificare l’Europa, sbarazzandoci dei veti”, ha aggiunto Gozi, parlando di “una vera riforma dei Trattati per rendere l’Europa pronta ad assumersi oggi tutte le sue responsabilità politiche“.
I liberali in Italia verso le europee
Renew Europe in Italia interessa tre partiti del centro liberale: +Europa (membro di Alde), Azione e Italia Viva (membri del Pde). A proposito dei partiti guidati rispettivamente da Carlo Calenda e Matteo Renzi, in occasione delle elezioni politiche italiane del settembre 2022 il cosiddetto terzo polo aveva deciso di richiamarsi alla propria identità europea, inserendo nel simbolo dell’accordo elettorale tra Azione e Italia Viva il riferimento a Renew Europe. L’esperimento è poi continuato nei mesi successivi, fino alla rottura di aprile 2023 tra i due leader, proprio nel momento in cui si stava discutendo della carta dei valori, del programma e del nome del partito unico. Fonti di peso all’interno della delegazione italiana di Renew Europe al Parlamento Ue allora avevano riferito a Eunews che ci sarebbe stato un riferimento al gruppo liberale, ma che l’orientamento era verso un nome più italiano rispetto a ‘Renew Italia’.
In un momento di totale incertezza sulle modalità di gestione della campagna elettorale per il voto del 2024 e delle alleanze tra i tre partiti liberali, la speranza all’interno della delegazione italiana rimane sempre quella di migliorare i risultati delle politiche del 2022. Andare in doppia cifra “sarebbe visto come un successo”, dal momento in cui rafforzerebbe il numero di eurodeputati in delegazione e renderebbe quella italiana una delle più consistenti all’interno del gruppo. Il sostegno del simbolo di Renew Europe viene considerato “fondamentale”, dal momento in cui “non si può scindere la politica nazionale da quella europea“, riportano le fonti, che ribadiscono il dialogo privilegiato con S&D e Ppe ed escludono qualsiasi appoggio a un’alleanza di destra all’Eurocamera.
Italia Viva aderisce al gruppo Renew Europe dal 12 febbraio 2020, dopo la fuoriuscita prima dell’eurodeputato e oggi capo-delegazione del terzo polo nel gruppo, Nicola Danti (subentrato il 5 settembre dell’anno precedente a Roberto Gualtieri, nominato ministro dell’Economia nel governo Conte II), dal Partito Democratico e poi della forza guidata da Renzi dal gruppo degli S&D. Parabola simile a quella di Azione e del suo leader Calenda, eletto eurodeputato nel 2019 tra le fila del Pd e dopo nemmeno sei mesi fuoriuscito per fondare la propria forza politica. Per due anni (dal novembre 2019) Azione è rimasta all’interno del gruppo degli S&D, ma il 17 novembre del 2021 ha ufficializzato la propria adesione al gruppo di Renew Europe. Con l’elezione di Calenda al Senato italiano il partito è rimasto senza rappresentanza a Bruxelles per quasi un anno e mezzo, fino all’ingresso dell’ex-M5S Fabio Massimo Castaldo in Azione e nel gruppo Renew Europe poco più di un mese fa.