Bruxelles – Accesso ai dati sanitari per il personale sanitario, in modo automatico, veloce, istantaneo, più semplice. Maggiore possibilità ai fini della ricerca. Ancora, inter-operabilità tra sistemi nazionali e strutture sanitarie. L’Ue compie un passo avanti verso la riforma della salute europea, attraverso l’accordo per uno spazio europeo dei dati sulla salute. Consiglio e Parlamento Ue trovano il principio di accordo inter-istituzionale sulla proposta della Commissione messa sul tavolo a maggio 2022, con l’obiettivo di migliorare prevenzione, cura, e ricerca per tutti, promuovendo così un mercato unico dei servizi e dei prodotti sanitari digitali.
La proposta mira a eliminare le barriere di accesso a cure e trattamenti medico-sanitari. Nella pratica, spiega la presidenza belga del Consiglio dell’Ue, le nuove regole, una volta in vigore, mirano a consentire a un turista spagnolo di prendere una prescrizione in una farmacia tedesca, o che i medici accedano alle informazioni sanitarie di un paziente belga in trattamento in Italia. ” La nuova legge concordata oggi consentirà ai pazienti di accedere ai propri dati sanitari ovunque si trovino nell’Ue“, sottolinea Frank Vandenbroucke, ministro per la Salute e gli affari sociali del Belgio.
In base alle nuove regole, che si vorrebbero in vigore già dal 2025, qualunque cittadino europeo potrà vedere garantito un accesso più rapido e più facile ai dati sanitari elettronici, indipendentemente dal fatto che si trovino nel loro paese d’origine o in un altro stato membro. Ogni Stato membro dovrà istituire un’autorità per la sanità digitale per attuare le nuove disposizioni e garantire controllo e protezione delle informazioni. gli Stati membri possono mettere in atto misure più rigorose che disciplinano l’accesso a determinati tipi di dati sensibili, come i dati genetici, a fini di ricerca
L’interconnessione e lo scambio dei dati fornirà inoltre ai ricercatori e ai responsabili politici l’accesso a specifici tipi di dati sanitari sicuri, consentendo loro di sfruttare il vasto potenziale fornito dai dati sanitari dell’Ue per informare la ricerca scientifica nell’interesse pubblico. Perché ciò sia possibile, Il regolamento proposto richiede che tutti i sistemi di registrazione sanitaria elettronica (Ehr) siano conformi alle specifiche del formato europeo di scambio di cartelle cliniche elettroniche, garantendo che siano interoperabili a livello dell’Ue.
Soddisfatta per l’accordo la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides. “Lo spazio europeo dei dati sanitari è un momento che cambia per la salute in Europa e per l’assistenza che i nostri cittadini ricevono”, sottolinea. “Consentirà ai pazienti di condividere i dati sanitari, quali l’anamnesi medica, i risultati dei test o le ricette, con ospedali e medici all’interno degli Stati membri e tra di essi, a seconda dei casi”.
Serviranno adesso i via liberi formali dell’Aula e del Consiglio, ma intanto di si compie un passo in più verso quella unione della Salute voluta dall’attuale Commissione. “La nostra Unione della salute – continua Kyriakides – si fonda sulla cooperazione e lo spazio europeo dei dati sanitari sarà uno degli esempi più forti e emblematici di ciò che possiamo ottenere quando ci uniamo”.
Anche di questi temi si discuterà il prossimo 15 aprile nell’evento organizzato a Roma da Withub, Agenzia Gea, Eunews e Fondazione articolo 49 “Sanità pubblica: l’autonomia differenziata delle Regioni nell’Unione della salute”, che si svolgerà a Roma nello Spazio Esperienza Europa David Sassoli, in Piazza Venezia, a partire dalle 14.30, con la partecipazione di massimi responsabili del settore.