Bruxelles – Sandro Gozi, Marie-Agnes Strack-Zimmermann e Valérie Hayer. I liberali europei non seguono tutte le altre famiglie politiche sulla strada dello Spitzenkandidat (eccetto i Verdi, che hanno tradizionalmente due candidati) in vista delle elezioni del 6-9 giugno, ma optano per una corsa a tre sotto un’unica piattaforma: Renew Europe Now. Il progetto sarà presentato ufficialmente mercoledì prossimo (20 marzo) a Bruxelles, ma è già chiara la strada che porterà alle urne nei 27 Paesi membri i tre partiti affiliati al progetto comune inaugurato nel corso di questa legislatura.
Il memorandum d’intesa firmato nel maggio dello scorso anno aveva allineato il Partito Democratico Europeo, il Partito dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa e i francesi di Renaissance sulla strada della prosecuzione dell’esperimento di Renew Europe che – a meno di 90 giorni all’appuntamento delle urne – vede la chiara definizione della piattaforma con cui condurre la campagna elettorale. Dopo le nomine dell’attuale presidente del gruppo liberale al Parlamento Ue Hayer e del segretario generale del Pde Gozi – rispettivamente il primo e l’8 marzo – è arrivata oggi (11 marzo) la scelta della deputata tedesca Strack-Zimmermann per l’Alde, e ora è tutto pronto per l’evento a Bruxelles in cui saranno presentate le priorità dei liberali europei e i tre candidati in modo formale.
Niente candidato comune per le tre grandi correnti della famiglia politica europea dei liberali – opzione tramontata definitivamente con la rinuncia da parte della prima ministra estone, Kaja Kallas – ma alle elezioni europee di giugno i tre candidati della piattaforma Renew Europe Now sfideranno gli Spitzenkandidaten già nominati alla testa degli altri partiti europei. Il Partito Popolare Europeo (Ppe) ha confermato in pompa magna l’attuale presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al Congresso di Bucarest il 7 marzo, il Partito Socialista Europeo (Pse) ha optato per l’attuale commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, il lussemburghese Nicolas Schmit, al Congresso di Roma del 2 marzo, i Verdi Europei hanno scelto la tedesca Terry Reintke e l’olandese Bas Eickhout al Congresso di Lione il 2-4 febbraio, e La Sinistra l’austriaco Walter Baier al Congresso di Lubiana il 23-24 febbraio.
I liberali in Italia
Renew Europe in Italia interessa tre partiti del centro liberale: +Europa (membro di Alde), Azione e Italia Viva (membri del Pde). A proposito dei partiti guidati rispettivamente da Carlo Calenda e Matteo Renzi, in occasione delle elezioni politiche italiane del settembre 2022 il cosiddetto terzo polo aveva deciso di richiamarsi alla propria identità europea, inserendo nel simbolo dell’accordo elettorale tra Azione e Italia Viva il riferimento a Renew Europe. L’esperimento è poi continuato nei mesi successivi, fino alla rottura di aprile 2023 tra i due leader, proprio nel momento in cui si stava discutendo della carta dei valori, del programma e del nome del partito unico. Fonti di peso all’interno della delegazione italiana di Renew Europe al Parlamento Ue allora avevano riferito a Eunews che ci sarebbe stato un riferimento al gruppo liberale, ma che l’orientamento era verso un nome più italiano rispetto a ‘Renew Italia’.
In un momento di totale incertezza sulle modalità di gestione della campagna elettorale per il voto del 2024 e delle alleanze tra i tre partiti liberali, la speranza all’interno della delegazione italiana rimane sempre quella di migliorare i risultati delle politiche del 2022. Andare in doppia cifra “sarebbe visto come un successo”, dal momento in cui rafforzerebbe il numero di eurodeputati in delegazione e renderebbe quella italiana una delle più consistenti all’interno del gruppo. Il sostegno del simbolo di Renew Europe viene considerato “fondamentale”, dal momento in cui “non si può scindere la politica nazionale da quella europea“, riportano le fonti, che ribadiscono il dialogo privilegiato con S&D e Ppe ed escludono qualsiasi appoggio a un’alleanza di destra all’Eurocamera.
Italia Viva aderisce al gruppo Renew Europe dal 12 febbraio 2020, dopo la fuoriuscita prima dell’eurodeputato e oggi capo-delegazione del terzo polo nel gruppo, Nicola Danti (subentrato il 5 settembre dell’anno precedente a Roberto Gualtieri, nominato ministro dell’Economia nel governo Conte II), dal Partito Democratico e poi della forza guidata da Renzi dal gruppo degli S&D. Parabola simile a quella di Azione e del suo leader Calenda, eletto eurodeputato nel 2019 tra le fila del Pd e dopo nemmeno sei mesi fuoriuscito per fondare la propria forza politica. Per due anni (dal novembre 2019) Azione è rimasta all’interno del gruppo degli S&D, ma il 17 novembre del 2021 ha ufficializzato la propria adesione al gruppo di Renew Europe. Con l’elezione di Calenda al Senato italiano il partito è rimasto senza rappresentanza a Bruxelles per quasi un anno e mezzo, fino all’ingresso dell’ex-M5S Fabio Massimo Castaldo in Azione e nel gruppo Renew Europe poco più di un mese fa.