Bruxelles – Un calo che continua inesorabile dal 2008, quando l’Ue celebrò 4,68 milioni di nascite: a distanza di 15 anni, in Europa nascono mediamente 800 mila bambine e bambini in meno. Nel 2022 sono nati appena 3,88 milioni di nuovi cittadini europei. L’anno scorso erano ancora sopra il tetto dei 4 milioni.
È il quadro che emerge dal rapporto pubblicato da Eurostat relativo al 2022. Nei 27 Paesi membri, il tasso di fertilità totale è stato di 1,46 nascite per donna. Un altro calo, dopo il piccolo aumento registrato nel 2021. Quello del 2022 è il dato più basso registrato in Ue dal 2004.
La Francia mantiene il tasso di fertilità più elevato in Ue – con 1,79 nascite per donna -, seguita da Romania (1,71), Bulgaria (1,65) e Repubblica Ceca (1,64). I tassi più bassi sul Mediterraneo: in fondo alla classifica Malta (1,08 nascite per donna), Spagna (1,16) e Italia (1,24). In Italia la situazione è pressoché stagnante da anni, con un tasso di fertilità che si è ridotto dello 0,3 per cento dal 2019 a oggi. Una tendenza comune a tutta l’Ue, con un’unica eccezione. Solo in Bulgaria si fanno sempre più figli: da 1,58 per donna nel 2019 a 1,65 nel 2022.
Significativa l’età media in Ue in cui le donne partoriscono il primo figlio: 29,7 anni. Se si guarda ai dati dei singoli Paesi membri, è l’Italia che guida la classifica di anzianità, con le donne italiane che diventano madri per la prima volta a 31,7 anni. All’opposto, in Bulgaria le madri più giovani d’Europa: il primo figlio arriva in media a 26,6 anni.