Bruxelles – Dopo quasi dieci ore di trattative, l’Eurocamera e il Consiglio dell’Ue hanno trovato un accordo provvisorio sul regolamento imballaggi. Migliorare la raccolta e il riciclaggio, riducendo al minimo la presenza di sostanze nocive, e obiettivi di riduzione degli imballaggi fino al 2040, per fare fronte ad una fonte di rifiuti in continua crescita: dalle 66 milioni di tonnellate nel 2009 alle 84 milioni di tonnellate nel 2021 in Ue.
“Questo regolamento mira a ridurre i rifiuti causati dagli imballaggi, rendendoli più sostenibili, garantendo al contempo i più elevati standard di gestione dei rifiuti”, ha esultato la presidenza belga dell’Ue, che ha guidato la ricerca di un compromesso tra i negoziatori delle istituzioni Ue, annunciando l’accordo. Gli obiettivi di riduzione degli imballaggi stabiliti sono del 5 per cento entro il 2030, 10 per cento entro il 2035 e 15 per cento entro il 2040. Ai paesi membri verrà imposto in particolare di ridurre la quantità di rifiuti di imballaggio in plastica.
Con il nuovo decennio saranno vietati diversi tipi di imballaggi in plastica monouso, come quelli per frutta e verdura fresca non trasformata, gli imballaggi per alimenti e bevande riempiti e consumati in bar e ristoranti (ad esempio condimenti, salse, panna, zucchero). Dal primo gennaio 2030 saranno vietati anche gli imballaggi in miniatura per i prodotti da toilette e la pellicola termoretraibile per le valigie negli aeroporti.
I deputati hanno inoltre garantito il divieto delle borse di plastica molto leggere (sotto i 15 micron), a meno che non siano necessarie per motivi igienici o fornite come imballaggio primario per alimenti sfusi per aiutare a prevenire gli sprechi alimentari. Divieto – per gli imballaggi a contatto con alimenti – sull’uso di sostanze chimiche alchiliche o Pfas.
Dopo una trattativa serrata, è stata prevista una deroga di cinque anni per gli Stati membri sugli obiettivi di riuso di almeno il 10 per cento degli imballaggi per bevande alcoliche e analcoliche entro il 2030. Inoltre, su richiesta del Parlamento, gli Stati membri saranno tenuti a incentivare ristoranti, mense, bar, caffetterie e servizi di ristorazione a servire acqua del rubinetto – ove disponibile, gratuitamente o a un costo di servizio basso) – in un formato riutilizzabile o ricaricabile.
I negoziatori hanno concordato che “tutti gli imballaggi dovrebbero essere riciclabili”, anche se sono previste alcune esenzioni per legno leggero, sughero, tessuti, gomma, ceramica, porcellana o cera. Sono stati poi fissati obiettivi minimi di contenuto riciclato per qualsiasi parte in plastica dell’imballaggio, target minimi di riciclaggio in base al peso dei rifiuti di imballaggio generati e maggiori requisiti di riciclabilità. Entro la fine del decennio, il 90 per cento dei contenitori per bevande monouso in plastica e metallo (fino a tre litri) dovrà essere raccolto separatamente.
La relatrice per l’Eurocamera, Frédérique Ries (Renew), ha dichiarato: “Chiediamo a tutti i settori industriali, ai paesi dell’Ue e ai consumatori di fare la loro parte nella lotta contro l’eccesso di imballaggi”. E sottolineato che “era inoltre essenziale che le ambizioni ambientali incontrassero la realtà industriale. L’accordo promuove l’innovazione e prevede esenzioni per le microimprese”.