Bruxelles – Alessandro Rotta, capo di gabinetto del Rappresentante Speciale dell’Unione Europea per il Sud del Caucaso si è spento la scorsa settimana a L’Aia, città nella quale viveva da alcuni anni con la sua famiglia, la moglie Elisabetta e la figlia Livia, facendo la spola ogni settimana con Bruxelles.
Rotta aveva solo 51 anni, ed è stato ucciso da un male veloce e doloroso. E’ stato un uomo che, come ricordano i suoi amici, “ha cambiato un numero incredibile di abitazioni, di Paesi, riuscendo sempre a creare una ‘Casa’, a marcare la sua presenza con la capacità di unire persone e luoghi, di creare nuove reti”. Ha portato il suo essere veronese in giro per l’Europa, sempre curioso di scoprire nuove culture, nuovi film, nuovi libri, nuove bellezze. Cercando e trovando sempre qualcuno da coinvolgere, con cui condividere le sue scoperte, che sono così diventate patrimonio della sua ‘comunità’. E’ l’ha sempre fatto con grande entusiasmo, con gioia, sorridendo ogni volta che gli era possibile, portando sempre dietro il suo Veneto, con il suo accento evidente e il piacere intimo di intercalare con qualche parola in dialetto.
Chi lo ha conosciuto bene ne ricorda “l’onestà intellettuale granitica e irreprensibile” ad anche “il fastidio per il pressapochismo e la cialtroneria che lo facevano impazzire”.
Alessandro Rotta era un appassionato dello studio delle relazioni internazionali, specializzandosi nella prevenzione dei conflitti e della negoziazione. Aveva iniziato la sua carriera presso il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI) a Roma, dal 2000 al 2006. Contribuendo ad avviare nuovi filoni di ricerca, in particolare nell’area dei Balcani, nei quali ha poi viaggiato innumerevoli volte e vissuto per molti anni.
Trasferitosi a Bruxelles presso il Patto di Stabilità, ha applicato le sue conoscenze come consigliere politico impegnato a facilitare i processi di pacificazione post bellica nell’area balcanica e di sostegno delle strategie europee per la stabilizzazione della regione.
Dopo un lungo periodo di lavoro sul terreno insieme alla missione europea Eulex per il ripristino dello stato di diritto in Kosovo e nei Balcani, Rotta si è trasferito a L’Aja, nel team dell’Alto Commissario per le Minoranze, presso l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa che vede riuniti 57 Paesi per assicurare il dialogo, la pace e la democrazia.
Dal giugno scorso, dopo esserne stato consigliere politico, aveva assunto l’incarico di capo di gabinetto del Rappresentante Speciale dell’Unione Europea per il Sud del Caucaso a Bruxelles.