Bruxelles – Meno requisiti di condizionalità per accedere ai fondi Pac; dimezzare il numero di visite in azienda da parte delle amministrazioni nazionali e chiarire l’uso del concetto di forza maggiore e di circostanze eccezionali per non incorrere in sanzioni. Queste alcune delle misure di breve e medio termine che la Commissione europea propone per ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori europei, contenute in un documento informale trasmesso oggi alla presidenza belga dell’Ue e che sarà lunedì sul tavolo del Consiglio Ue Agricoltura per contribuire al dibattito.
E non esclude l’idea che si debba “prendere in considerazione la possibilità di proporre modifiche” alla nuova Politica agricola comune, concordata da Parlamento e Consiglio nel 2021 ed entrata in vigore solo nel 2023, dopo due anni di periodo transitorio per circa 336 miliardi di euro fino al 2027 (circa il 31 per cento del bilancio pluriennale dell’Ue). Le misure di semplificazione burocratica erano state anticipate dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo straordinario del primo febbraio, movimentato dalle proteste di agricoltori e trattori a poche decine di metri dal Palazzo in cui si riunivano i leader.
Il ministro belga dell’Agricoltura e presidente di turno Ue, David Clarinval, ha invitato i 27 governi a presentare i loro suggerimenti per ridurre gli oneri amministrativi entro il 14 febbraio, per contribuire al dibattito che si farà al Consiglio di lunedì al quale è stata invitata a partecipare la stessa von der Leyen. Mentre i ministri europei cercheranno terreno comune per un accordo, una manifestazione di agricoltori con circa 1.500 trattori è attesa nel quartiere europeo per protestare contro le politiche comunitarie. E’ quanto ha riferito la polizia belga alla presidenza di turno Ue, informandola che la manifestazione degli agricoltori andrà avanti dalle 8 alle 18 nel quartiere europeo. La polizia dispiegherà “ingenti forze nel quartiere per contenere eventuali disordini” e il “perimetro di sicurezza che la polizia metterà in atto dipenderà dalla portata della manifestazione e dall’evoluzione della situazione nel corso della giornata”.
Tra le misure immediate al vaglio, Bruxelles – dopo aver concesso per tutto il 2024 l’esenzione per i terreni incolti – propone ora di modificare le norme che impongono agli ex allevatori di bestiame con grandi superfici erbose, costretti a passare alla produzione di seminativi a causa delle perturbazioni del mercato nel settore della carne e dei prodotti lattiero-caseari, di riconvertire i loro terreni arabili in prati permanenti. In secondo luogo, la Commissione propone di dimezzare il numero di visite in azienda da parte delle amministrazioni nazionali e di chiarire l’uso del concetto di ‘forza maggiore’ e di ‘circostanze eccezionali’ che consente agli agricoltori di non incorrere in sanzioni quando non possono adempiere a tutti i requisiti della Pac.
Bruxelles apre alla revisione della Pac
Misure da attuare nell’immediato, ma non solo. Nel documento informale, la Commissione guarda in prospettiva e indica anche una serie di misure a medio termine che potrebbero alleggerire gli oneri per gli agricoltori, soprattutto per quelli più piccoli, e fa sapere di star valutando anche la possibilità “di proporre modifiche ai regolamenti di base della Politica agricola comune concordati dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel 2021”, per andare incontro alle loro preoccupazioni.
Apre dunque a una revisione prima del tempo della nuova Pac, entrata in vigore con grande ritardo da appena un anno. Ad esempio, una proposta potrebbe essere quella di esentare le piccole aziende agricole con meno di 10 ettari dai controlli relativi al rispetto dei requisiti di condizionalità previsti dalla Pac per accedere agli aiuti diretti. Ad ogni modo, le misure al vaglio di Bruxelles saranno al centro del Consiglio Ue Agricoltura che si terrà a Bruxelles, che farà ancora una volta da cornice alle proteste di agricoltori e associazioni di categoria che si riuniranno a pochi metri dal Palazzo Europa. Proprio al Consiglio di lunedì, apprende Eunews, le delegazioni di Italia, Romania, Slovacchia e Polonia solleveranno un punto tra le ‘varie ed eventuali’ all’ordine del giorno legato alle proteste degli agricoltori e il futuro del settore agroalimentare dell’Ue.
Nel documento informale licenziato oggi, la Commissione fa sapere ancora che lancerà a marzo un sondaggio online rivolto direttamente agli agricoltori per “identificare le loro principali fonti di preoccupazione e a comprendere le fonti di oneri amministrativi e di complessità derivanti dalle norme della Pac”, nonché la loro applicazione a livello nazionale. L’indagine fornirà già entro l’estate un quadro più chiaro dei principali ostacoli amministrativi percepiti e affrontati dagli agricoltori. I risultati saranno inclusi in un’analisi più dettagliata che sarà pubblicata nell’autunno del 2024.
“La Commissione resta pienamente impegnata a fornire soluzioni per alleviare la pressione attualmente avvertita dai nostri laboriosi uomini e donne agricoltori”, ha commentato von der Leyen in una nota, assicurando che “stiamo alleggerendo gli oneri amministrativi sui nostri agricoltori per aiutarli a garantire la sicurezza alimentare per i cittadini europei. La semplificazione delle nostre politiche agricole è una priorità costante, sia a livello comunitario che nazionale. Con questa gamma di azioni, manteniamo l’impegno assunto nei confronti dei nostri agricoltori di accelerare questa discussione”.