Bruxelles – Un nuovo modello di business per gli agricoltori e i silvicoltori europei. Nel pieno delle proteste degli agricoltori che nelle ultime settimane hanno scosso diversi Paesi in Ue, i negoziatori del Parlamento e del Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo politico nella notte per dar vita al primo quadro (volontario) a livello europeo per certificare in maniera affidabile gli assorbimenti del carbonio, sia industriali sia naturali, che possano contribuire in concreto agli obiettivi di neutralità climatica al 2050 dell’Ue. Per verificare che ogni tonnellata di carbonio rimossa dall’atmosfera sia realmente assorbita, e non solo dichiarata tale.
Una proposta di regolamento avanzata dalla Commissione europea a novembre 2022 perché se per diventare neutrali dal punto di vista climatico al centro degli sforzi Ue c’è il taglio delle emissioni, è impossibile pensare di neutralizzarle senza aumentare la quantità di carbonio rimossa dall’atmosfera attraverso pratiche naturali o tecnologie specifiche.
Il quadro normativo riguarda sia le tecnologie industriali che le pratiche ‘naturali’: è circoscritto alla cosiddetta agricoltura del carbonio (carbon farming), ovvero il ripristino delle foreste e dei suoli e la prevenzione delle emissioni nel suolo, la riumidificazione delle torbiere, l’uso più efficiente dei fertilizzanti e altre pratiche agricole innovative; all’eliminazione industriale del carbonio, tecniche di bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio (BECCS) o la cattura e lo stoccaggio del carbonio nell’aria diretta (DACCS); e allo stoccaggio temporaneo del carbonio in prodotti durevoli (come le costruzioni a base di legno) di almeno 35 anni e che possono essere monitorati in loco durante l’intero periodo di monitoraggio.
Deal!@EUCouncil & @Europarl_EN provisionally agree on a regulation to set up the 1st certification framework for #carbon removals.
By aiming to scale up carbon removal activities & fighting greenwashing, it’ll help reach the goal of reaching #climate neutrality by 2050. pic.twitter.com/ZEDRzohD6V
— Belgian Presidency of the Council of the EU 2024 (@EU2024BE) February 20, 2024
Le nuove norme – che ora andranno formalmente adottate da entrambe le istituzioni separatamente – introducono una serie di criteri per garantire la qualità dell’assorbimento di carbonio e la trasparenza e la credibilità del processo di certificazione, ad esempio che venga “correttamente quantificato”, immagazzinato per un periodo concordato a lungo termine (un minimo di 35 anni per il carbonio immagazzinato nei prodotti); e che contribuisca effettivamente agli obiettivi di sostenibilità dell’Ue. Sulla base dei criteri di qualità la Commissione svilupperà dei metodi di certificazione su misura per i diversi tipi di attività di rimozione del carbonio, facendo affidamento su gruppo di esperti.
L’intesa politica prevede inoltre l’istituzione entro quattro anni dall’entrata in vigore del regolamento di un registro di trasparenza sulle rimozioni certificate di carbonio. Rispetto alla proposta della Commissione europea del 2022, i co-legislatori dell’Ue hanno mantenuto la natura volontaria del quadro ma per quanto riguarda il carbon farming hanno precisato che un’attività di agricoltura del carbonio debba sempre generare almeno un co-beneficio per la biodiversità (compresa la salute del suolo e la prevenzione del degrado del suolo).
“Stiamo creando un quadro volontario di livello europeo per certificare in modo affidabile la rimozione del carbonio di alta qualità. Nel corso del tempo, ciò creerà un importante modello di business aggiuntivo per agricoltori e silvicoltori, eviterà il greenwashing e andrà a beneficio del clima e della biodiversità”, secondo il commissario europeo per l’azione climatica, Wopke Hoekstra, che commenta su X l’accordo politico raggiunto nella notte, uno degli ultimi file del Green Deal europeo rimasti in sospeso da chiudere.